rotate-mobile
UniPDrama

UniPDrama

A cura di Federica Scandolo

Studenti musicisti, le difficoltà delle band emergenti padovane secondo i Danae

Mercoledì 25 maggio, primo live all’aperto per i Danae al Sub Cult Fest. La band padovana composta, per ora, dalla voce e chitarra di Sara Berardelli e la chitarra di Riccardo Cogo, ha stregato i presenti con un concerto al tramonto. Nell’atmosfera intima di Parco della Musica, la voce melodiosa di Sara alternava al parlato la sua forza, mentre le chitarre accompagnavano e ricreavano suoni profondi, come i testi. Un sound diverso dall’unplugged del video realizzato in presa diretta a Padova. Un cantautorato italico che vuole tendere al post rock, ma ancora in fase di sperimentazione. Un EP di tre tracce uscirà questa estate, mentre continueranno le esibizioni live; la prossima il 5 giugno al Parco Brentelle di Padova per il Ground Fest.

Danae nasce per caso. Un nome corto e diretto, che per Sara: “suona bene”. Sta studiando per un esame di storia dell’arte contemporanea e si trova di fronte alla “Danae” di Klimt; il mito greco la affascina e così lo ricollega, in modo un po' contorto, a vicende personali. Lei ama cantare da sempre, e la sua passione la porta a frequentare svariate scuole di canto, per poi entrare a far parte di due band; in una di queste incontra Riccardo, che pur suonando e ascoltando musica di tutt’altro genere, ha deciso di collaborare al suo progetto. “All’inizio - confessa Sara - mi vergognavo tantissimo di fare ascoltare i miei primi pezzi, poi grazie agli incoraggiamenti dei miei coinquilini e di tutte le persone a cui li ho fatti sentire, mi sono decisa a fare qualcosa”.

Danae in concerto a Padova

“L’anno scorso mi sono trasferita a Padova ed è cambiato un po' tutto per me, ho iniziato a girare nell’ambiente musicale da spettatrice e volontaria ai festival”. Sentire che a Padova non c’è niente da fare la rattrista, e non si può darle torto, perché basta guardarsi bene attorno per vedere quanta attività ci sia, soprattutto nella seconda parte dell’anno: un’intera stagione che brulica di eventi, in gran parte organizzati da studenti.

“Per una band che inizia non è così semplice qui a Padova”. Ci sono festival e club molto buoni in città, ma se non hai nulla di registrato, l’unica alternativa per farti conoscere sono i bar. “Il problema fondamentale è che in centro non ti fanno suonare per una questione di volume e di assicurazioni”. In sostanza, le direttive del Comune non agevolano le performance live, anche semplicemente quelle in strada. Uno degli ambienti più accoglienti, per Sara, è stato il Balentes Cafè di via San Francesco, dove i Danae si sono esibiti in acustico.

“L’ambiente universitario mi è servito molto, perché mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone in ambiti differenti”. L’Università può fornire una rete di contatti utili a muoversi nell’ambiente. Spesso è difficile conciliare musica e studio: “Per quello che faccio io”, sorride Sara, “è ancora fattibile, ma se sei al passo successivo diventa più complicato gestire entrambe”. Poi conclude, e c’è convinzione nei suoi occhi: “ma lo fai, perché alla fine non è tempo che perdi, è una passione”.

Si parla di

Studenti musicisti, le difficoltà delle band emergenti padovane secondo i Danae

PadovaOggi è in caricamento