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Giovedì, 25 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

La "busa dei briganti" sul monte Cinto e il "tesoro degli spagnoli" sul monte Lozzo

Quel groppo di sassi, a tre quarti del monte Cinto, era un covo di ladri. Nella caverna i ladri tenevano le loro provviste, fra le quali non mancavano quelle per uccidere; poiché uccidere era il loro mestiere. Nelle notti buie salivano in vetta alle rovine, dapprima abitazione dei Romani, sulle quali poi gli Scaligeri fabbricarono un castello, distrutto da Ezzelino da Romano. Sulla spianata del monte si vedono ancora le buche dove i furfanti fabbricavano la polvere. Nel 1848 Radetzky istituì il giudizio statuario e nel 1856, durante una retata, dopo una lotta terribile, furono presi cento briganti ed impiccati sulla piazza di Este. Solo il capo banda si salvò, nascondendosi nella "busa dei briganti", dove continuò a viver con la moglie. L’amore lo cambiò e lo trasformò in un uomo buono e generoso, tanto che la gente gli diede l’appellativo di Eremita oppure di Santo. Nelle notti lunari lo si può scorgere sulla cima del sasso con le braccia incrociate.

IL TESORO DEGLI SPAGNOLI. Si narra che gli spagnoli furono costretti a nascondere i tesori rubati qua e là seppellendoli a mezza costa del monte Lozzo e solo nella notte del Venerdì Santo si rompeva l’incantesimo che proteggeva il tesoro. Desiderosi di arricchirsi, i paesani si rivolsero all’Eremita della "busa dei briganti" affinché li aiutasse a trovare il tesoro. L’Eremita invano tentò di convincerli che non è l’oro a fare la felicità; alla fine si arrese e svelò che il tesoro sarebbe stato ritrovato il Sabato Santo, ma che per preservarlo dovevano digiunare e stare puri per 3 giorni. La notte del Sabato Santo accompagnati dal parroco i paesani scavarono e trovarono un pentolone pieno di monete d’oro. Dopo essersi spartiti l’oro anziché ascoltare il monito dell’Eremita ruppero il digiuno e festeggiarono abbondantemente nelle osterie. La mattina dopo le monete d’oro si erano trasformate in carbone. Solo la vecchia Gigia pura di cuore aveva saputo preservarle e ne diede una parte alla Madonna, una parte ai più poveri di lei e il resto lo tenne per un po’ di mangiare per sé stessa. Dopo qualche tempo l’Eremita, carico d’anni, fu trovato morto sul limitare della porta della busa dei briganti. Un mandorlo fiorì in quel luogo. Ed è il primo che si carica di fiori ogni primavera.

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La "busa dei briganti" sul monte Cinto e il "tesoro degli spagnoli" sul monte Lozzo

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