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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Comuni del Padovano, Masi origine del nome ed alcune curiosità

Il toponimo del comune Masi deriva dal termine “manso”, che in epoca medioevale era un'unità di misura agricola. Nel XV secolo, ha ricoperto una certa importanza sul piano ecclesiastico, in quanto, oltre a ospitare la confraternita dei Battù, composta da più di dodici membri, fu anche sede di diverse chiese e di un ospedale dedicato a Sant'Antonio.

STORIA. L'importanza religiosa che rivestì in questo periodo, è anche testimoniata dalle numerose visite vescovili compiute alla popolazione. Seri furono i danni che subì nel corso della seconda guerra mondiale; in particolare ebbe distrutta la chiesa parrocchiale, che si pensa sia stata fatta edificare, nel 1358, dai fratelli Beldomando e Tomaso dei Beldomandi, e che fu, poi, ricostruita in posizione diversa. Per quanto riguarda il patrimonio storico-architettonico, gli edifici a carattere sacro sono costituiti: dalla chiesa parrocchiale, inaugurata nel 1950 e dedicata a San Bartolomeo; dall'oratorio del Crocifisso, eretto probabilmente nel XVII secolo; dalla chiesetta dedicata alla Beata Vergine e a San Felice di Cantalice, costruita nel 1694, e da un monumento a papa Giovanni XXIII. L'elemento di maggior pregio dell'architettura civile è la fattoria di San Felice, un complesso fatto edificare dalla famiglia Grimani, appartenuto, in seguito, a vari proprietari, tra cui i Padri Armeni.

PERSONE LEGATE A MASI. Tra le persone legate a Masi ci sono Alfredo Battisti (1925-2012), arcivescovo, Fausto Zonaro (1854-1929), pittore di corte del sultano di Turchia, Francesco Boaretti (1748-1799), abate, filosofo, letterato grecista.

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