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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Comuni del Padovano, Merlara origine del nome ed alcune curiosità

II nome di Merlara (o di Merlarla) può derivare da un cognome latino che ne indicava il possesso. La scoperta di un ripostiglio di bronzi e sepolcreto nel 1931 avvalora la tesi di terreni abitati in epoca preromana. Nei paraggi del Castellaro doveva sorgere il primitivo Villaggio e solo nel XV secolo, quando quei luoghi divennero paludi causa la derivazione dell’Adige, il centro fu portato nel luogo attuale. Per quanto concerne la storia del primitivo cristianesimo a Merlara, poco sappiamo fino all’epoca carolingio-ottaviana, alla quale sembra riferirsi la notizia di una donazione da parte di Almenico, marchese di Toscana e signore dei villaggi della Scodosia, al monastero della Vangadizza, di una casa et corte dominicata, con castello et ecclesia ..., iul dicitum Merlaria .... Nel 1001 tutti i beni delle nostre zone seguirono le sorti della Casa d’Este, fino ai domini di Francesco da Carrara e quindi della Repubblica Veneta (metà del XV secolo). Molti beni di Merlara furono dati alla nobile famiglia Barbarigo, la quale vi eresse un ricco e sontuoso palazzo, cinto da un lato da alta muraglia e per il rimanente da un largo fossato che riceveva l’acqua dal Fratta. Verso la metà del XIX secolo i beni di Merlara passano dalle mani dei Barbarigo in quelle dei Giustiniani, dei Venier e dei Da Zara, ebrei di Padova. I Da Zara vendettero tutti i loro beni, compresa la Villa, tra il 1952 e il 1966.


ARTE E CULTURA

Il breve itinerario può partire dalla piazza principale (piazza Martiri della Libertà) di fronte alla quale si trova Villa Barbarigo. L’edificio, in parte comunale ed in via di ristrutturazione, lascia intravvedere i segni dell’antico splendore. Questa era la "casa domenicale con giardino, casa da carocier e da gastaldo, casa da fattor, stalle, granai e due broli" della nobile famiglia veneziana Barbarigo. La villa è di origine cinquecentesca, poi ampliata e ristrutturata nei secoli successivi. A poca distanza dalla villa, la chiesa parrocchiale di Merlara, riedificata nel 1891 su antica pieve già esistente nel XV secolo. Nel coro si può ammirare il quadro della Nativita di Maria, vera opera d’arte di Leandro di Bassano. Anche la Dormitio Virginis, di autore ignoto del XVII secolo, è opera di buon artista. Interessante è la cappella di S. Dario, fatta erigere nel 1666 dalla famiglia Barbarigo.

II campanile della chiesa era una fortezza del Castello Medievale che sorgeva dove oggi c’è la Villa Barbarigo. Una memoria del Salomanio afferma che questo campanile venne edificato nell’anno 1300 da un certo Galvano della famiglia dei Canotorti, il quale volle essere sepolto in un’arca infissa nella parte occidentale del campanile stesso, arca che ancor oggi esiste nel luogo primitivo. Numerosi capitelli sono stati edificati tra il XVIII e il XIX secolo in zone rurali, il più significativo è quello dedicato a S. Nicola in via Graizzara. Merlara possiede una serie di complessi rurali sparsi nelle campagne, anch’essi parti integranti del panorama. Sono fattorie, colombare, barchesse, particolari che presentano una grande armonia nella composizione e sono testimonianza di un’intensa vita rurale. Percorrendo la strada proveniente da Montagnana, prima di entrare nel centro abitato, s’incontra la cantina sociale dell’Adige - Fratta, si possono degustare ottimi vini DOC.

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