L'omaggio di D'Annunzio a Padova, che in Prato scambiò platani per olmi e pietre per marmi
Una lapide, nel sottoportico della Loggia Amulea in Prato della Valle, ricorda l'omaggio che Gabriele D’Annunzio fece a Padova nel suo sonetto la Città del silenzio:
Non alla solitudine scrovegna, | o Padova, in quel bianco april felice | venni cercando l’arte beatrice | di Giotto che gli spiriti disegna; || né la maschia virtù d’Andrea Mantegna, | che la Lupa di bronzo ebbe a nutrice, | mi scosse; né la forza imperatrice | del Condottier che il santo luogo regna. | Ma nel tuo prato molle, ombrato d’olmi | e di marmi, che cinge la riviera | e le rondini rigano di strida, || tutti i pensieri miei furono colmi | d’amore e i sensi miei di primavera, | come in un lembo del giardin d’Armida.
Di passaggio per la città euganea nei primi del Novecento, il vate però, in Prato della Valle, scambiò platani per olmi e pietre per marmi.