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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

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Il Museo della Terza Armata di Padova a palazzo Camerini compie 60 anni

Il Museo della III Armata spegnerà martedì sessanta candeline. Sito a Padova in via Altinate e ospitato all’interno dello storico palazzo Camerini, costruzione della fine del XIV secolo, fu inaugurato, infatti, il 30 agosto del 1956 dal generale Alberto Aliberti. 

LE ORIGINI. Nata come casa Bon Romeo (poi Borromeo), nel 1512 divenne la dimora di Bernardo Fortebraccio, condottiero della Serenissima, quindi, dal 1522, del Cardinale veneziano Pietro Bembo, umanista e mecenate che la acquistò per 1500 fiorini, facendola divenire centro di cultura e ritrovo dei migliori ingegni padovani. Altro ospite illustre di queste mura fu Benvenuto Cellini; nel 1847 ne divenne proprietario il duca Silvestro Camerini, con il cui nome il palazzo è oggi conosciuto. Fu lui ad abitarlo fino alla morte avvenuta il 4 dicembre 1866. La famiglia Camerini, originaria di Argenta nel ferrarese, che aveva raggiunto grande ricchezza con il commercio di materiale per l’edilizia, nel 1930 decise (quasi certamente per motivi fiscali) di donare la costruzione al comune di Padova, con il vincolo che questa sarebbe dovuta essere, da allora in poi, soltanto sede di alti comandi militari. 

TRA LE DUE GUERRE. Durante il Primo conflitto mondiale, più precisamente nel 1915, l’allora amministrazione comunale padovana fece costruire sotto palazzo Camerini uno dei cinquanta rifugi antiaerei, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo ospitò un importante comando militare tedesco e fu questo, probabilmente, il motivo del bombardamento di via Altinate che, l’11 marzo 1944, danneggiò gravemente la chiesa degli Eremitani e gli affreschi del Mantegna qui contenuti. 

NEL DOPOGUERRA. Dal 1952 al 1972 l’infrastruttura è stata la sede del Comando designato della 3^ Armata (omonimo del Comando della gloriosa III Armata della Prima Guerra Mondiale) e primo baluardo di un’eventuale aggressione da parte dei paesi del blocco sovietico (erano i tempi della cosiddetta “guerra fredda”). Dal 1972, le sale del palazzo hanno ospitato il Comando della Brigata Artiglieria Controaerei dell’Esercito italiano, grande unità militare  ridislocata nel 2009 a Sabaudia (LT). 

IL MUSEO. Composto da due salette e dal salone monumentale (probabilmente il salone delle feste di casa Bembo) in cui si può ammirare il soffitto a cassettoni a carena rovesciata, con al centro lo stemma gentilizio della famiglia Gradenigo. Il pavimento, in quercia, rovere e palissandro può datarsi alla fine del 1700. Completa lo spazio espositivo, il Salone delle Lance, con un plastico del 1956 che illustra la zona di combattimento della III Armata durante la “Grande Guerra”. L’area museale offre una ricca documentazione fotografica, reperti e cimeli della I Guerra mondiale riferiti, in particolare, alla Terza Armata che operò tra il Carso e il basso Piave. I visitatori possono visionare documentari cinematografici d’epoca di carattere storico-militare, che ripercorrono il periodo del Primo conflitto bellico. Nel corso degli ultimi anni il Museo, che dipende dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord retto dal Generale Bruno Stano, oltre ad ospitare numerosi eventi di rilievo storico-divulgativo, è divenuto una costante meta turistica sia per i giovani provenienti dalle scuole del Triveneto, che per i tanti turisti in visita nella città di Padova.

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