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Giovedì, 25 Aprile 2024
Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Da Prato all'Orto botanico, cinque primati di cui si fregia Padova

Chi vive la città ogni giorno non ci pensa, ma anche la piccola Padova ha le sue grandi eccellenze, e non solo in campo enogastronomico. Ecco una lista di cinque primati che forse non tutti sanno appartenere a Padova.

LA PIAZZA PIÙ GRANDE D'EUROPA. Fate una ricerca su Google: digitate "piazza più grande d'Europa". Ebbene, la risposta che il motore di ricerca darà, concordata dalla maggior parte dell'opinione pubblica, è che la piazza più grande d'Europa sia la piazza Rossa di Mosca. Eppure, approfondendo un minuto, si scopre che la piazza Rossa misura 74.831 metri quadrati. Strano, perchè in effetti anche a Padova c'è una piazza molto grande, Prato della Valle, e basta uno sguardo a Wikipedia per scoprire che, la piazza cittadina, di metri quadri ne misura 88.620. Sembrerebbe che la città di Padova abbia giocato un tiro mancino alla Grande Madre Russia, la cui piazza capitolina probabilmente è considerata la più grande d'Europa solo perchè inserita in una città, Mosca, molto più considerata dal punto di vista internazionale. Ma non fa niente, i Padovani sanno essere discreti.

L'ORTO BOTANICO. A Padova ha sede il più antico orto botanico universitario al mondo. Fondato nel 1545, il giardino padovano strappa di quasi cinquant'anni il primato al coevo Orto Botanico di Pisa, aggiudicandosi il trofeo per il più antico del mondo. Visitato molto meno di quanto meriterebbe, l'Orto Botanico di Padova raccoglie nei suoi 22mila metri quadri ben 3.500 specie differenti, provenienti da tutto il mondo. Non male, per un'aiuola.

UN TETTO SOSPESO. Ci si passa dinnanzi quasi ogni giorno, eppure pochi sanno che il palazzo della Ragione è sormontato dal più grande tetto pensile del mondo. La sua forma attuale si deve al progetto dell'ingegnere veneziano Bartolomeo Ferracina, che elaborò le sue inconfondibili capriate, che attribuiscono alla struttura la forma di una carena di nave rovesciata, dopo la disastrosa tempesta che scoperchiò il salone il 17 agosto 1756, sradicandone la precedente struttura trecentesca ma lasciandola integra.

LA VITA NEO MEDIOEVO. Ancora, al Salone appartiene il quarto primato. Fra le sue mura secolari si cela infatti il più grande ciclo affrescato medievale pervenuto ai tempi moderni intatto. Purtroppo, gli affreschi originali giotteschi andarono perduti nell'incendio del 1420, ma vennero subito sostituiti ispirati agli studi di Pietro d'Abano e realizzati da Giovanni Miretto e Stefano da Ferrara. Essi costituiscono non solo una splendida prova artistica e un'allegoria complessa basata sullo zodiaco e sui cicli astronomici, ma anche un'importantissima testimonianza di vita nel basso Medioevo, data la riproduzione fedele di attività, mestieri, personaggi e animali che caratterizzavano quell'epoca.

IL TEATRO ANATOMICO. Nei tempi in cui la Controriforma metteva a ferro e fuoco l'Europa, quando l'Inquisizione compiva i suoi peggiori misfatti, a Padova si realizzavano studi fantascientifici vietati nella maggior parte delle città del Vecchio Continente. Risale infatti al 1594 il Teatro Anatomico di Padova, prima aula universitaria stabile per dissezioni anatomiche al mondo, costituita da un tavolo operatorio centrale circondato da sei ordini di palchi in legno di noce, ed è ancora perfettamente integro e visitabile. Piccola curiosità: per rendere meno disgustose e orride le dissezioni agli occhi degli studenti meno esperti, spesso le lezioni venivano accompagnate da musica dal vivo per rallegrare gli animi.
 

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