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A cura di PadovaOggi

Il Santo Patrono di Monselice: San Sabino vescovo

San Sabino è il santo patrono di Monselice e si festeggia il 2 novembre. 

San Sabino di Spoleto, detto anche Savino (III secolo – Spoleto, 303), è stato un vescovo italiano. Operò per la conversione al cristianesimo dei pagani durante le persecuzioni anticristiane inaugurate dall'imperatore Diocleziano.

È considerato primo vescovo di Faenza. Ritiratosi poi a vita eremitica nella foresta Liba, fu precettato vescovo di Spoleto dove subì il martirio; la sorella ne trasportò il corpo a Fusignano nel Ravennate, dove aveva fatto vita eremitica e dove si conserva ancora il sarcofago da cui Astorgio Manfredi e il fratello Federico vescovo di Faenza trafugarono il corpo e lo inumarono nella nuova cattedrale, costruita dai fratelli Giovanni e Benedetto da Maiano. Secondo una leggenda devozionale, avrebbe "ridonato" la vista a un cieco mentre si trovava imprigionato, dopo aver subito l'amputazione delle mani, suscitando l'interesse del suo stesso persecutore, vittima di una grave malattia della vista. Sabino lo avrebbe incontrato, guarito e convertito, destando così le ire imperiali, tanto da essere bastonato a morte.

Il nuovo Martyrologium Romanum cita al 7 dicembre: «A Spoleto in Umbria, ricordo di San Sabino, vescovo e martire.» Nel 954, il duca di Spoleto, Corrado, figlio del marchese Berengario d'Ivrea, per scampare a una terribile pestilenza fuggì nelle terre paterne portando con sé le reliquie di san Sabino, ritenendo così di proteggere Ivrea dall'epidemia. Secondo un'altra leggenda, origine della venerazione dei fedeli eporediesi (cioè di Ivrea), le spoglie di Sabino avrebbero incominciato a dispensare miracoli. Risulta[senza fonte] anche, però, che nell'anno 1667 papa Innocenzo X diede ordine di traslare le reliquie di Sabino, ritrovate nelle catacombe di Roma, nella chiesa parrocchiale di Agliano Terme, dove effettivamente sono tuttora custodite. La prima domenica di settembre del 1667, don Arullani, parroco di Agliano Terme, presiedette una processione sollenne et numerosa, con tutte le pompe et solennità possibili che accompagnò l'ingresso in chiesa delle reliquie, che vennero deposte in mezzo all'altare maggiore.

Sebbene sia vissuto nella natia Umbria, san Sabino è venerato come patrono di Ivrea (Piemonte), dove, il 7 luglio, giorno della commemorazione liturgica, l'urna contenente le reliquie viene condotta in processione lungo le vie della città. In tal data viene svolta una fiera del cavallo: animale importantissimo per la città sin dalla dominazione dei Salassi. San Sabino è anche co-patrono di Fermo.

Da una diversa tradizione risulterebbe primo vescovo di Faenza, nella cui cattedrale vi è uno splendido altare opera di Benedetto da Maiano in cui è conservato il corpo del santo sottratto dai Manfredi dal sarcofago ravennate sito tuttora nella chiesa dedicata al santo nel territorio di Fusignano.

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Il Santo Patrono di Monselice: San Sabino vescovo

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