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Padova da Vivere

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A cura di PadovaOggi

Breda, il padovano che lasciò il segno nella storia dello sviluppo economico

Vincenzo Stefano Breda nasce a Limena il 30 aprile 1825.

Nel 1849, all'età di 24 anni, progetta la linea ferroviaria Venezia - Padova; negli anni seguenti progetta e costruisce le tratte ferroviarie Padova - Vicenza, Vicenza - Verona, Verona - Brescia.

Nel 1872 fu tra i fondatori della società Veneta costruzioni pubbliche, di cui assunse la guida; nel 1884 fu tra coloro che promossero le Acciaierie di Terni. Partecipò all'edificazione di importanti opere architettoniche, tra cui il palazzo delle Finanze, sede del ministero delle Finanze e il quartiere residenziale dell'Esquilino a Roma, oltre alla costruzione del forte Aurelia antica e del forte Braschi. Nel resto d'Italia si occupò fra l'altro della realizzazione degli acquedotti di Venezia e Napoli e dell'ampliamento e ristrutturazione dei porti di Genova e Palermo.

Tra i suoi interessi vanno annoverate la politica (cinque volte deputato e poi senatore), e l'ippica: a lui, infatti, si deve la costruzione dell'Ippodromo Vincenzo Stefano Breda di Padova (che ancora porta il suo nome, pur essendo noto anche come Le Padovanelle.

Lasciò un profondo segno nella storia dello sviluppo economico e sociale dell'Italia contemporanea e per questo Padova lo ricorda con l'intitolazione di una via nelle centralissime Piazze, la cui lapide attribuisce a Breda anche la qualità di filantropo.

Il nome dell'illustre padovano è ricordato tuttora da una fondazione (che gestisce fra l'altro l'ippodromo già nominato, oltre a varie attività di pubblica assistenza), la Pia Fondazione Vincenzo Stefano Breda, coinvolta nel marzo 2008 in uno scandalo che per certi versi ricorda l'inchiesta Mani Pulite.


 

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