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Cronaca

34mila stranieri in città, il sindaco Giordani: "Potenziamo i servizi per l'integrazione"

L'obiettivo dell'amminsitrazione è aiutare le famiglie nella compilazione di pratiche burocratiche per il permesso di soggiorno e la richiesta di alloggio

Bisogna rafforzare e potenziare la rete dei Centri di Informazione e Servizi per l'Integrazione che fornisce un supporto fondamentale alla numerosa comunità di stranieri, regolarmente residenti in città e che qui lavorano e studiano. Per questo l'amministrazione su forte impulso del sindaco ha deciso di rientrare nel circuito dei CISI e un provvedimento a riguardo sarà ufficializzato a breve. A Padova risiedono oltre 34.000 stranieri, spesso alle prese con complesse procedure burocratiche che vanno dal rinnovo del permesso di soggiorno al rilascio dell'attestazione di idoneità dell'alloggio occupato, fino alla dichiarazione di ospitalità solo per citarne alcuni. Pratiche che poi si devono perfezionare in Questura e Prefettura ma che richiedono una istruttoria precisa.

LE POLITICHE. Il fenomeno dell'immigrazione e della internazionalizzazione della popolazione residente richiede adeguate politiche di governo che agevolano la coesione sociale e l'integrazione tra cittadini italiani e stranieri anche assicurando il pari accesso ai servizi presenti nel territorio. Cosi i CISI svolgono una funzione fondamentale che è non solo quella di servizio allo svolgimento di pratiche burocratiche spesso complesse, ma anche un altrettanto importante ruolo di “segretariato sociale” fornendo un supporto di orientamento all'interno del complesso mondo dei servizi dei quali queste famiglie sono potenziali fruitori. Nel dicembre del 2015, la precedente amministrazione ha prima sospeso e poi definitivamente chiuso i quattro sportelli CISI attivi nel Comune di Padova (altri sono regolarmente in funzione nei comuni limitrofi e in Provincia) privando la comunità straniera di un servizio utile, ma anche il Comune stesso di un punto d'ascolto e raccolta di dati e informazioni prezioso per calibrare le proprie politiche in questo campo. Tutto questo, mentre anche lo scorso anno gli sportelli attivi in ben 12 comuni della Provincia, una rete attiva già dal 1998, ha assicurato agli stranieri lì residenti assistenza e supporto, mentre a Padova gli unici sportelli disponibili sono quelli attivi presso l'Associazione Migranti Onlus.

I TEMI. "La nostra società è oramai multietnica, e anche a Padova abbiamo decine di migliaia di stranieri, regolarmente residenti che qui vivono, lavorano e vanno a scuola – ragiona il sindaco Sergio Giordani - Una fetta di cittadini che si confronta spesso con pratiche complesse e che ha bisogno di potersi orientare all'interno del difficile mondo della nostra burocrazia. Per questo ho deciso di riattivare al più presto i quattro sportelli CISI che incomprensibilmente la precedente Amministrazione ha chiuso, e per questo a breve voglio tornare firmare un protocollo di intesa con Prefettura, Questura, Provincia e Camera di Commercio, che ha l'obiettivo di mettere a sistema il già buon rapporto di collaborazione attivo su questi temi. E' un interesse di tutti agevolare e migliorare le condizioni di accesso agli uffici da parte dei cittadini stranieri residenti a Padova e fornire loro una assistenza più efficace. In collaborazione con gli altri enti coinvolti cureremo la formazione degli operatori che saranno agli sportelli. Come dico sempre, i problemi si risolvono non con gli slogan ma con la collaborazione e le azioni concrete. E la costruzione di una comunità equilibrata passa anche attraverso strumenti che prevengono difficoltà, disagio sociale ed esclusione".

I TEMPI. "La riapertura di uno sportello unico che si occupi di tutte le pratiche in materia di migrazione - sottolinea l'assessore alle politiche sociali Marta Nalin - risponde da un lato all'esigenza di migliorare i tempi di vita di chi si trova incastrato in pratiche lunghe e complesse e dall'altro lato ha effetto di alleggerire i diversi uffici che dovrebbero occuparsi delle singole questioni secondo le rispettive competenze, dovendosi orientare faticosamente tra le novità continue che incidono sulla normativa relativa al diritto della migrazione, andando pertanto a determinare altresì un miglioramento dell'efficienza generale dei servizi amministrativi".

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