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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Megliadino San Fidenzio

Acqua senza PFAS a Urbana e Megliadino San Fidenzio: le manovre "correttive"

Già entrato in funzione il nuovo sistema che “taglia fuori” l’acqua contaminata. Proseguono anche i progetti per l’acqua a “zero Pfas” a Montagnana

Acqua priva di sostanze perfluoroalchiliche per le utenze di Urbana e Megliadino San Fidenzio. È l’importante risultato raggiunto nel mese di settembre, grazie a una serie di manovre effettuate sulla rete acquedottistica da parte dei tecnici di Centro Veneto Servizi. Operazioni volte a “tagliar fuori” la fornitura di acqua in arrivo dalla centrale di Almisano, caratterizzata dall’inquinamento da PFAS. Ora i due Comuni della bassa padovana ricevono acqua unicamente dalle fonti di Camazzole e della centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige, entrambe completamente prive di PFAS.

LE VERIFICHE

Per quanto riguarda Urbana, fino ad alcune settimane fa una parte del territorio, la frazione di San Salvaro, era fornita dall’acqua proveniente dalla centrale di Almisano (gestita da Acque Veronesi), la più importante fonte veneta contaminata dalle perfluoroalchiliche. Il resto del territorio comunale di Urbana era già servito da acqua proveniente dalle fonti di Camazzole e Piacenza d’Adige. Attraverso alcune manovre sulla rete, CVS è riuscita a chiudere la fornitura da parte di Acque Veronesi e ad estendere quella delle altre due fonti. Le manovre hanno richiesto alcune settimane di test, per verificare che non vi fossero problemi di pressione, ma i risultati sono stati positivi e oggi Urbana può dirsi un Comune “a Zero Pfas”. Ulteriori verifiche potranno essere necessarie nel periodo estivo, quando saranno possibili problemi di pressione a causa del maggiore consumo di acqua, ma intanto il nuovo sistema è pienamente operante.

LE MANOVRE

Altre manovre sono state effettuate da CVS nel Comune di Megliadino San Fidenzio, che era fornito da acqua proveniente da Almisano per una porzione molto ridotta del territorio comunale, quella confinante con Montagnana. In particolare, si sono chiuse alcune saracinesche, in modo da bloccare il flusso di acqua da Montagnana: ora il rifornimento avviene soltanto con acqua pedemontana della fonte di Camazzole. Al momento rimangono solo due utenze, confinanti con Montagnana, che ricevono ancora acqua con PFAS. «Anche questo risultato testimonia l’impegno costante e quotidiano di CVS per arrivare all’obiettivo di fornire ai nostri cittadini acqua completamente priva di PFAS» sottolinea il Presidente di CVS, Piergiorgio Cortelazzo. «Riuscire a escludere Urbana e Megliadino San Fidenzio dalla problematica è un primo risultato importantissimo. I nostri tecnici sono al lavoro per studiare manovre che possano risolvere il problema anche per una parte del territorio di Montagnana, nonostante in questo caso le complessità siano maggiori. Nel frattempo, continuiamo a lavorare a ritmi serrati al progetto per unnuova rete che garantisca a tutto il territorio, cominciando da Montagnana, una fornitura stabile di acqua totalmente priva di PFAS».

IL PROGETTO

Il progetto di CVS per il montagnanese prevede la realizzazione di un nuovo collegamento tra Casale di Scodosia e Montagnana e di un nuovo serbatoio nella città murata, in modo da fornire a Montagnana l’acqua proveniente dall’Adige (estraneo alla contaminazione PFAS), dalla centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige. Lo step successivo è quello già tracciato dal “Progetto di fattibilità tecnico economica” redatto da CVS e recepito anche da Veneto Acque S.p.A., indicata dalla Regione come ente coordinatore degli interventi strutturali complessivi di circa 200 milioni di euro: al centro, l’idea di sfruttare gli attuali esuberi di produzione notturna della fonte di Camazzole per rifornire il nuovo serbatoio di Montagnana, in grado di alimentare, con acqua diversa dalle fonti di Almisano, la parte sud-orientale dell’attuale bacino d’utenza contaminato da PFAS

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