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Cronaca Albignasego

Albignasego: psicologa 32enne uccisa a coltellate dal padre nel Varesotto

Alessandra Camboni era andata per Pasqua assieme al fratello a trovare il padre, ex finanziere in pensione residente in provincia di Varese. È stata colpita da almeno tre coltellate in pieno petto. Ferito il fratello che si trova ricoverato in prognosi riservata

Omicidio volontario e tentato omicidio con l'aggravante dell'aver agito contro persone legate da diretti vincoli parentali: sono le accuse contestate al 69enne Mario Camboni, ex finanziere, che la sera di Pasqua ha ucciso, nella sua casa a Gavirate nel Varesotto, con tre coltellate la figlia Alessandra, psicologa di 32 anni residente ad Albignasego e ferito gravemente il figlio Federico, 34enne con casa a Milano.

Ai carabinieri avrebbe detto: "Davvero ho ucciso mia figlia?". L'uomo, dopo essere stato interrogato a lungo al comando provinciale dei carabinieri di Varese, è stato accompagnato nel carcere varesino dei Miogni in attesa dell'udienza di convalida che potrebbe tenersi già oggi davanti al gip.
 
Intanto, si vanno meglio delineando i contorni della tragedia familiare: Alessandra e Federico avevano raggiunto domenica il padre che da dicembre si era trasferito a vivere in un appartamento al secondo piano di un residence di Gavirate dopo essersi separato dalla moglie.
 
Attorno alle 19, per ragioni ancora da chiarire, mentre erano tutti seduti a tavola, è nata una discussione legata a quanto pare alla recente separazione. All'improvviso il padre avrebbe afferrato dalla tavola un coltello con una lama da 30 centimetri e ha colpito almeno tre volte la figlia, seduta davanti a lui per poi scatenarsi sul figlio che, nonostante le ferite, è riuscito a fuggire in strada accasciandosi al suolo proprio mentre transitava una donna che ha fatto scattare l'allarme.
 
Il 34enne inutilmente avrebbe tentato di fare da scudo per salvare la sorella venendo così colpito alle braccia e all'addome e ora è ricoverato all'ospedale di Circolo di Varese ma non sarebbe in pericolo di vita pur rimanendo in prognosi riservata dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico durante la notte.
 
L'omicida, prima si è allontanato da casa per poi rientrarvi, ma è stato fermato dai carabinieri davanti all'ingresso dell'appartamento con ancora in mano l'arma del delitto. Tracce di sangue erano ben visibili tra il marciapiede e la strada e sono state trovate anche all'interno dello stabile, fino alla porta del piccolo appartamento dell'uomo.
 
La salma della donna, dopo i rilievi di rito, è stata trasferita all'Istituto di medicina legale dell'ospedale di Varese dove sarà sottoposta ad autopsia. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Luca Petrucci.

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