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Cronaca

Maltempo, appello dell'Ordine degli Ingegneri: «Ora va mantenuta alta l'attenzione sulle problematiche idrauliche»

L'accorato invito viene rivolto dal presidente Massimo Coccato a istituzioni e autorità competenti: «Vanno pensate ulteriori soluzioni strutturali»

Guai, ora che il rischio è passato, a sottovalutare la situazione. Anzi, è proprio questo il momento per pianificare nuovi interventi. E nuove soluzioni: l'Ordine degli Ingegneri di Padova invita istituzioni e autorità competenti a «mantenere alto il livello di attenzione sulle problematiche idrauliche e geologiche, attuando delle politiche di prevenzione decise e concrete».

L'appello

L'accorato appello viene rivolto da Massimo Coccato, presidente dell'Ordine e specializzato proprio nel settore dell’ingegneria idraulica per la mitigazione del rischio idraulico e geologico, il quale coglie l'occasione data dal maltempo che ha flagellato il Veneto lunedì 29 e martedì 30 ottobre per “scuotere le coscienze”:«Il supporto nella pianificazione e realizzazione delle misure di mitigazione dei rischi idraulici e geologici, e nelle misure di prevenzione per il miglioramento è un tema prioritario per la nostra categoria. La Regione del Veneto, a valle dell’alluvione del 2010, si è dotata di uno strumento di pianificazione degli interventi prioritari da realizzare nei bacini idrografici maggiormente interessati da quell’evento, che ha consentito l’avvio di opere di mitigazione del rischio idraulico di fondamentale importanza per la difesa del territorio e che, opportunamente esteso a tutti i bacini, consentirà di operare su solide basi programmatorie. Analogamente, anche per la difesa degli ambiti urbani è necessario predisporre uno strumento condiviso da mettere a disposizione di Enti competenti, Comuni, Consorzi e Municipalizzate: un masterplan del territorio provinciale, su cui individuare una scala di priorità degli interventi basata su una dettagliata analisi dei costi e dei benefici degli stessi. Vanno pensate sia soluzioni strutturali, ognuna organicamente funzionale alle altre, che non strutturali, come ad esempio il monitoraggio costante delle reti per consentire la massima efficienza gestionale per massimizzare gli invasi disponibili o lo svaso nei corpi idrici ricettori. Intervenire in emergenza è chiaramente molto meno efficiente di un lavoro strategico e costante. Alle autorità competenti – conclude Coccato – chiediamo di mantenere alto il livello di attenzione su tali problematiche attuando delle politiche di prevenzione decise e concrete, come quelle che proponiamo».

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