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Cronaca

Alzheimer, la Regione potenzia i "Centri Sollievo": 113 strutture con 1200 volontari

L'assessore Lanzarin: “La permanenza in famiglia rallenta i processi involutivi nelle patologie di decadimento cognitivo e degenerative per mantenere l’autonomia della persona"

La regione Veneto investe nella rete dei "centri sollievo’ per affiancare le famiglie che assistono una persona anziana in declino cognitivo. Alla vigilia della giornata mondiale dell’Alzheimer la giunta regionale rifinanzia, su proposta dell’assessore al sociale, con un milione e mezzo di euro la rete dei 113 centri sollievo attivi nel territorio regionale.

POTENZIAMENTO DEI SERIVIZI.

Il nuovo finanziamento (in aumento del 20% rispetto al milione e 150 mila euro stanziati lo scorso anno) è dedicato al potenziamento dei servizi esistenti, all’attivazione di ulteriori centri, al coinvolgimento di nuove associazioni di volontariato e all’ampliamento dell’operatività dei centri verso diverse patologie neurodegenerative, dall’Alzheimer al Parkinson. Attualmente, la rette dei 113 centri copre tutte le Ulss del Veneto, coinvolge 153 associazioni, quasi 1200 volontari e assiste circa 900 pazienti. “Le evidenze scientifiche dimostrano che la permanenza della persona anziana in famiglia rallenta i processi  involutivi nelle patologie di decadimento cognitivo e degenerative e aiutano a mantenere il più a lungo possibile l’autonomia della persona – premette l’assessore Manuela Lanzarin – per questo la regione ha deciso di supportare le famiglie ‘sollevandole’ parzialmente del carico assistenziale attraverso i centri sollievo. La positiva sperimentazione di questi anni ci ha indotto a potenziare le risorse dedicate a questo servizio innovativo, esempio di vera integrazione sociosanitaria e di una forte collaborazione tra istituzioni e volontariato”.

VALORIZZARE LE BUONE PRASSI.

I Centri Sollievi sono sorti in Veneto a partire dal 2003, da esperienze pilota a Riese Pio X e a Vedelago, sino a diventare una rete organizzata nei territori della Marca, poi estesa all’Alto Vicentino e all’Alta Padovana. Attualmente i 113 Centri Sollievo attivi in Veneto garantiscono in media tre aperture settimanali con attività di informazione e socializzazione per i familiari e di riabilitazione per i malati: stimolazione cognitiva, psicomotricità, fisioterapia di gruppo, musicoterapia, arteterapia. Si calcola che in Veneto almeno 4 persone ogni cento ultrasessantacinquenni siano affette da Alzheimer o da demenze senili. “L’obiettivo di questa amministrazione è estendere con capillarità a tutte le Ulss del Veneto i moduli del sollievo – evidenzia l’assessore – valorizzando le buone prassi nell’assistenza e condividendone i protocolli operativi per uniformare sul territorio regionale servizi articolati che, dal sostegno psicologico ai soggiorni ad alta protezione ai centri diurni, ritardano la progressione del decadimento e prevengono l’istituzionalizzazione della persona anziana e, soprattutto, non lasciano sole le famiglie”.

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