Si cerca ancora il bossolo dello sparo che ha ridotto in fin di vita Andrea Furlan, il 23enne di Maserà, dipendente del Prix di Albignasego colpito sabato sera da un colpo di arma da fuoco alla testa poco prima di uscire dal supermercato.

STABILE MA GRAVISSIMO. Le condizioni di salute del giovane, ricoverato nel reparto di rianimazione di Neurochirurgia dell'ospedale di Padova, sono stabili ma gravissime, dopo la perdita del 20% di massa cerebrale. Ulteriori indagini hanno rivelato che quello che si pensava fosse il foro di entrata del proiettile, in fronte, sarebbe in realtà il foro d'uscita. Un elemento che potrebbe dimostrare che il proiettile è stato sparato mentre il 23enne aveva voltato il capo, forse in reazione alla vista dell'arma o per fuggire. Se del bossolo non ci dovesse essere traccia, potrebbe significare che chi ha sparato lo ha fatto con un revolver, tipica arma da difesa e che non espelle nulla dopo l'esplosione.

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TANTI GLI INTERROGATIVI. Le indagini proseguono a 360 gradi. Molti gli elementi ancora poco chiari, a cominciare dal fatto che sarebbe ancora difficile capire se si sia trattato di una rapina andata a finire male o qualcos'altro, tra le ipotesi al vaglio anche un regolamento di conti. A complicare ancora di più le indagini c'è la completa assenza di testimoni e il fatto che le uniche telecamere esistenti siano in realtà finte. Resta da chiarire anche come i malviventi siano riusciti ad entrare nel supermercato e perché abbiano puntato alla scala che va agli spogliatoi, invece che alle casse. Questa mattina carabinieri e pm sono tornati sulla scena del crimine per compiere ulteriori rilievi.