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Cronaca Brentelle / Via Pelosa

Animalisti disattivano le gabbie per la cattura delle nutrie: "Pregiudizi"

Blitz dei militanti di 100%animalisti nella notte tra lunedì e martedì in via Pelosa, tra Caselle di Selvazzano e Rubano in provincia di Padova: "Hanno diritto di vivere, come ogni altro animale, ci battiamo in loro difesa"

"Da anni sono vittime di una persecuzione dissennata, sostenuta da una campagna di odio e disinformazione. Questi poveri animali, prima di tutto non sono in Italia per loro volontà (a parte che, vivendoci da più di 50 anni, non possono più essere considerati specie alloctona): ma, come è noto, allevati per la loro pelliccia (il “castorino”), quando questa passò di moda furono lasciati andare dagli allevatori stessi, e riuscirono a sopravvivere ed adattarsi". Gli animali in questione sono le nutrie. Nella notte tra lunedì e martedì, i militanti di Centopercentoanimalisti hanno disattivato alcune gabbie per la loro cattura, collocate in via Pelosa, tra Caselle di Selvazzano e Rubano.

I FALSI MITI. Gli attivisti ci tengono a sfatare quindi i "falsi miti" collegati a questi animali. "Le nutrie bucano gli argini con le loro tane: falso! La nutria scava la tana quando deve partorire - dichiarano - ed, essendo molto territoriale, non tollera la presenza di altre femmine nelle vicinanze. La distanza tra una tana e l’altra è mediamente sui 250 metri. Le nutrie devastano i raccolti: falso! La nutria è prettamente erbivora - continuano - solo se non trova erba mangia altri vegetali. Ma questo può succedere d’inverno, quando i campi non sono pingui di messi! La nutria è aggressiva: falso! La nutria è timida e socievole, tanto che in Francia è tenuta come animale da compagnia. La nutria porta malattie: falso! Esami fatti su nutrie vive, morte per cause naturali o uccise hanno riscontrato la stessa quantità e tipologia di virus di qualsiasi animale che viva all’aperto".

Blitz 100%animalisti gabbie nutrie

ANIMALI "INDESIDERATI". "Ma i burocrati delle Province - accusa Centopercentoanimalisti - forse per giustificare in qualche modo gli stipendi che prendono, hanno scatenato una campagna di sterminio, affidandone l’esecuzione alla polizia provinciale (anche loro devono dimostrare di fare qualcosa) e ai cacciatori, sempre pronti ad ammazzare qualsiasi essere vivente, purché lo possano fare senza rischi. E la lista di animali “indesiderati” o “esuberanti” è lunga: stessa sorte hanno cornacchie, gazze, ghiandaie, cinghiali, volpi. Tra l’altro, la volpe è l’unico carnivoro rimasto da noi in grado di controllare la popolazione delle nutrie. Ignoranza, malafede, interessi occulti sono alla base del massacro delle nutrie. Noi diciamo - concludono - che anche loro hanno diritto di vivere, come ogni altro animale, e da anni ci battiamo a loro difesa".

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