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A trentotto anni dal duplice omicidio l'Arma ricorda Codotto e Maronese, trucidati dai Nar

Un anniversario intenso e commosso ha reso omaggio alle due medaglie d'oro al valor militare. Uccisi al Bassanello in un agguato, permisero di mettere in scacco i terroristi

Cerimonia solenne per uno degli anniversari più sentiti per l'Arma padovana, che il 5 febbraio ricorda la tragica scomparsa dei colleghi Enea Codotto e Luigi Maronese. Vittime del servizio nel 1981, uccisi dai militanti dei Nar, con il loro sacrificio ne fecero arrestare il leader.

Il ricordo

Alla presenza di una folta rappresentanza di militari, autorità e familiari delle vittime, il comandante provinciale colonnello Oreste Liporace ha deposto un mazzo di fiori davanti alla lapide all'ingresso della caserma che dei due carabinieri porta il nome. Poi, davanti al sindaco Sergio Giordani, ai rappresentanti del comando e dell'Associazione nazionale carabinieri e ai parenti dei defunti, una corona è stata posta al Bassanello sul luogo del duplice delitto. Ultima tappa, la cerimonia religiosa nella cappella della sede del comando, con il comandante della Legione carabinieri “Veneto”, generale Giuseppe La Gala, e officiata dal primo cappellano militare don Corrado Tombolan.

La cerimonia in ricordo di Codotto e Maronese, trucidati in servizio

La tragica notte

Era la sera del 5 febbraio di trentotto anni fa quando l'appuntato Codotto e il carabiniere Maronese in qualità di autista, in turno per Nucleo radiomobile, rispondevano alla segnalazione di un cittadino. Arrivati lungo il canale Scaricatore, in un luogo appartato, hanno notato un gruppo di persone sospette intente a recuperare armi e munizioni nascoste lungo l'argine. Erano terroristi dei Nuclei armati rivoluzionari, responsabili di decine di omicidi. Alla vista dei militari è nato un feroce scontro a fuoco che ha lasciato a terra i due carabinieri. Anche se gravemente feriti, Codotto e Maronese sono riusciti a colpire uno dei capi dell'organizzazione, Valerio Fioravanti, permettendone l'arresto.

L'onorificenza alle vittime

Quella tremenda notte segnò una svolta fondamentale nella lotta al terrorismo. Il sacrificio di Codotto e Maronese permise infatti di catturare numerosi criminali aderenti ai Nar e loro fiancheggiatori, recuperando armi, documenti ed esplosivi che di fatto scongiurarono altri tremendi attacchi. «Luminoso esempio di virtù militari e assoluta dedizione al dovere», i due carabinieri sono insigniti della medaglia d'oro al valor militare alla memoria, la più alta ricompensa che lo Stato riconosce ai servitori eroici caduti in servizio.

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