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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Anniversario della costituzione dell'Esercito, la cerimonia alla caserma "Salomone"

Nella sede del Comando forze operative nord, la cerimonia di alzabandiera solenne

In occasione del 156° anniversario della costituzione dell'Esercito, si è svolta, nella caserma "Salomone" di Padova, sede del Comando forze operative nord (Comfop-Nord), la cerimonia di alzabandiera solenne. La commemorazione ha visto la partecipazione del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Barbara Degani, del prefetto di Padova, Renato Franceschelli, del presidente della Provincia di Padova, Enoch Soranzo, del commissario straordinario del Comune di Padova, Paolo De Biagi, e di numerose altre autorità civili e militari della città.

LA COSTITUZIONE DELL'ESERCITO. Il 4 maggio 1861 il ministro della Guerra del Regno d’Italia, il generale Manfredo Fanti, firmava il decreto con il quale veniva stabilito che "d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione di Armata Sarda". Tale atto formale, facendo confluire gli eserciti degli Stati preunitari nell’Esercito Italiano, ridava alla Penisola, dopo secoli di separazione e lotte fratricide, uno strumento di difesa comune dal forte valore identitario, che durante la terza guerra d’indipendenza, le guerre coloniali, i due conflitti mondiali e la guerra di liberazione, avrebbe pagato un alto tributo di sangue per preservare alle generazioni future un’Italia unita, libera e democratica.

La cerimonia nella caserma "Salomone" di Padova

IL CONFOP-NORD. Nel celebrare il 156° anniversario sono stati ricordati i compiti e le principali attività svolte dal Comando forze operative Nord. Il  Comfop Nord ha la responsabilità di coordinare gli interventi nella parte centro-settentrionale della Penisola, un’area pari a 152mila chilometri quadrati che comprende dieci regioni amministrative e sessantadue province. Esercitando le funzioni di "comando tattico" su tutte le unità della Forza Armata dislocate in questa ampia area di giurisdizione, il Comando è l’unico interlocutore diretto con le prefetture nel caso si renda necessario l’intervento dell’Esercito per particolari situazioni emergenziali. Sono tre i principali settori d’intervento operativo del Comando: calamità naturali; bonifica del territorio da ordigni bellici inesplosi; concorso alle forze di polizia (testimoniato dall’operazione denominata "Strade sicure" in atto da agosto 2008 in numerose città del centro-nord Italia).

L'INTERVENTO DEL COMANDANTE. Il generale Bruno Stano, comandante del Comfop Nord, durante il suo intervento ha ricordato il prezioso contributo degli uomini e delle donne dell’Esercito "che, anche in questo preciso istante, servono la patria, sorvegliando luoghi sensibili, pattugliando le vie e le piazze in 44 città del nostro paese a Milano, Roma come a Crotone, in Italia, e difendendo la diga di Mosul in Iraq, addestrando le forze di sicurezza in Afghanistan, Libano, Mali e Somalia, operando in Kosovo, curando i feriti all’ospedale di Misurata in Libia". Al termine, nel ricreare una congiunzione tra passato e presente, ha concesso alla figlia Anna del caporale Paolo Martin, che ha servito in armi durante il 2° Conflitto Mondiale, la copia originale del decreto di concessione della medaglia di bronzo al Valor Militare.

PREMIATO UN PADOVANO. Nella cerimonia nazionale per le celebrazioni dell’anniversario che si è svolta ieri a Roma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso importanti onorificenze a ufficiali, sottufficiali e graduati che si sono resi protagonisti di particolari atti di valore nell’assolvimento dei loro doveri in missioni internazionali. Tra questi, il capitano Tommaso Di Prima, di origini padovane, nato a Camposampiero, al quale è stata conferita la croce d’argento al Merito dell’Esercito. L’ufficiale, all’epoca dei fatti comandante di Compagnia Alpini, stava presidiando alcune importanti vie di comunicazione nel distretto di Bala Baluk in Afghanistan, quando, alla testa dei suoi uomini, reagì ai continui attacchi da parte di elementi ostili appartenenti all’insorgenza, garantendo così la libertà di manovra nella propria area di responsabilità.

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