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Cronaca

La provincia di Padova è sempre più vecchia: 1 su 5 ultra 60enne ed è record di 80enni

A dirlo il dossier dello Spi Cgil regionale sull'invecchiamento della popolazione veneta negli ultimi 10 anni. A Padova numeri negativi

Anche in provincia di Padova la popolazione è sempre più anziana. Di più: il territorio patavino ospita il maggior numero di ultraottantenni di tutta la regione: circa 60.600, con un aumento percentuale record rispetto a dieci anni fa: più 38,9%.

ANZIANI. Sono numeri emblematici quelli che emergono dall'indagine sull'invecchiamento della popolazione veneta che lo Spi Cgil regionale ha effettuato elaborando gli ultimi dati dell'Istat. Ma non devono far preoccupare. Perché gli anziani, considerati una fascia debole, possono invece rappresentare una grande risorsa, se accompagnati da politiche adeguate. Dall'indagine dello Spi emerge che nel Padovano gli ultrasessantacinquenni - i quali sono soggetti a politiche specifiche soprattutto nel campo del Welfare e della Sanità - sono più di 200 mila (202.201) e rappresentano il 21,6% della popolazione totale. Rispetto al 2006 si registra un aumento del 20,1%. Il 57% degli over 65 è donna. L'indice di invecchiamento - che è definito dal rapporto fra anziani (over 65) e giovanissimi (under 14) – conferma il trend. Nel 2006 in provincia ogni 100 giovanissimi c'erano 137 anziani, ora questo rapporto è di 100 under 14 ogni 157 ultrasessantacinquenni, con un aumento del 14,1% in dieci anni.

SOLITUDINE. Molte persone anziane sono sole, perché vedove, celibi o nubili, o divorziate. In questa categoria nel Padovano rientrano 77.719 persone, per lo più vedove, soprattutto donne. Calcolatrice alla mano, ogni 3 ultrasessantacinquenni veneti, uno è presumibilmente solo, perché celibe/nubile (15.579 nel 2016), vedovo (57.875) o divorziato (4.265). Il numero di anziani soli in provincia è in crescita del 7,4% rispetto a dieci anni fa con un balzo all'insù dovuto soprattutto al boom di divorzi registrato in Italia a partire dal nuovo secolo. Il Padovano è la seconda provincia dopo Venezia in quanto a numero di anziani “soli”. Per quanto riguarda gli ultraottantenni - per i quali entra in campo tutto l'importantissimo tema della non autosufficienza – come abbiamo detto la provincia di Padova registra i record regionali. In dieci anni il loro numero è cresciuto quasi del 40% (+38,9%), passando dai 43.632 del 2006 ai 60.602 del 2016. In questa categoria, troviamo per il 65% donne, che hanno una aspettativa di vita superiore rispetto agli uomini.

INDAGINE. L'indagine dello Spi Cgil ha preso in esame anche altri dati che completano il quadro dell'invecchiamento nel Padovano. Anzitutto, in dieci anni è più che quadruplicata la quota di anziani stranieri: dai 591 del 2006 ai 2.567 del 2016 l'incremento è del 334,3%, il più alto di tutto il Veneto. Netta la predominanza delle donne: 1.705, contro 862 maschi. Gli ultracentenari a fine 2016 sono pochi: 289. Ma sono più che raddoppiati (+ 138,8%, anche qui record veneto) rispetto ai 121 di dieci anni prima. In questo dato rientrano quasi esclusivamente le donne: 262 contro 31 maschi. Non poteva mancare, naturalmente, l'argomento pensioni che lo Spi Cgil del Veneto ha spesso analizzato evidenziandone le criticità. Il 35,7% dei pensionati padovani (83.519) vive con una pensione lorda inferiore ai mille euro al mese. In questa fascia di reddito rientra circa la metà di tutte le pensionate e “solo” il 20% dei pensionati. 

PENSIONE. “L'indagine che abbiamo condotto confrontando i dati del 2006 con quelli del 2016 – spiega Rita Turati, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto -  fotografa in modo puntuale il livello di invecchiamento della popolazione nel nostro territorio. Come nel resto dell'Italia, gli over 65 rappresentano ormai un quarto dei residenti ed è cresciuto nettamente anche il numero degli over 80. Tra l'altro, nel Padovano si registra il numero più alto di ultraottantenni di tutto il Veneto. La politica deve per forza tenere conto dei dati sull'anzianità della popolazione. Per questo, bisogna rafforzare la contrattazione sociale sul territorio, prevedere una nuova legge sulla non autosufficienza, rivedere il sistema sanitario, anche nella nostra regione e portare avanti con forza i progetti sull'invecchiamento attivo. E, ovviamente, per gli anziani diventa fondamentale il tema della pensione, della difesa del suo potere d'acquisto, del superamento del divario economico fra pensionate e pensionati”.

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