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Cronaca

Dall'agricoltura al turismo: Veneto fa rima con crescita, in tutti i campi

Il bollettino socio-economico di ottobre, diffuso dal Sistema Statistico della Regione, parla chiaro: segno più per occupazione, export e settore immobiliare, boom del turismo e cala l'abuso di alcol

Ottimismo? No, realtà: il Veneto scoppia di salute. In tutti i sensi.

Il bollettino

La conferma arriva dai dati contenuti nel numero di ottobre del “Bollettino socio-economico del Veneto - I principali dati congiunturali”, il periodico trimestrale realizzato dagli uffici del Sistema Statistico della Regione che analizza gli indicatori di congiuntura maggiormente rappresentativi della situazione veneta. La pubblicazione regionale offre una sintetica panoramica dei principali dati disponibili da fonti ufficiali. Gli indicatori presi in considerazione sono relativi al contesto nazionale, al Prodotto interno lordo del Veneto, all’andamento delle imprese, all’interscambio commerciale, al mercato del credito e immobiliare, al turismo, alle dinamiche del mondo del lavoro, a quelle della popolazione e della società, ai giovani e all’istruzione, all’agricoltura e al vino, alla mobilità e ai trasporti, all’ambiente e all’energia. E basta dare una rapida occhiata ai principali dati congiunturali per avere un primo quadro roseo.

Dati Congiunturali-2

Contesto nazionale

A settembre torna a crescere l’indice del clima di fiducia dei consumatori, ma non ancora quello totale delle imprese, sorretto da un leggero ottimismo delle imprese industriali e dei servizi di mercato, ma gravato dal pessimismo degli imprenditori delle costruzioni. A luglio si stima che il fatturato dell’industria diminuisca su base congiunturale dell’1%; segnali negativi anche dagli ordinativi, che registrano una diminuzione congiunturale pari a -2,3%. A luglio si stima che le vendite al dettaglio diminuiscano rispetto al mese precedente dello 0,1%, contrazione imputabile principalmente al calo delle vendite non alimentari (-0,3%), mentre sono in leggera ripresa quelle di beni alimentari (+0,2%). Nel mese di agosto 2018 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo salga dello 0,4% rispetto al mese precedente.

Pil veneto

Si stima che il PIL veneto nel 2017 cresca dell’1,7%, un tasso superiore alla media nazionale. La domanda interna si sta muovendo dalla situazione di ristagno degli anni post crisi: i consumi delle famiglie salgono dell’1,6% e per gli investimenti si stima un rialzo del 3,5%. Il risultato del 2017 è attribuibile ad una buona performance dell’industria veneta, che rimane competitiva e registra un aumento del valore aggiunto del 2,2%, ad una buona crescita dei servizi, +1,7%, e alla tenuta del settore edilizio, +0,7%. Nelle previsioni del 2018 la ripresa dovrebbe proseguire con una variazione del +1,3%.

Imprese in leggera ripresa

La dinamica imprenditoriale nel secondo trimestre del 2018 mostra una leggera ripresa congiunturale sia in Veneto, sia nel contesto nazionale (una crescita delle imprese attive, rispettivamente, dello 0,4% e 0,5% sul primo trimestre dell’anno). A livello settoriale, tutti i comparti fanno registrare variazioni positive rispetto il trimestre precedente (crescita nulla solo per il comparto industriale). Il comparto dei servizi fa registrare anche una crescita tendenziale. Ancora segnali incoraggianti arrivano sul fronte dei fallimenti d’impresa: nel primo semestre dell’anno si riducono del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Export ok

Il primo semestre 2018 si chiude con un buon risultato per le esportazioni venete: le vendite estere delle imprese venete sono state pari a 31,6 miliardi di euro, facendo registrare un buon incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+3,3%, ossia 1 miliardo in più). Un risultato quasi in linea con quanto avvenuto a livello nazionale. A trainare l’export veneto sono i settori della meccanica, della moda e dei metalli. Tra i mercati di destinazione, si segnala il sensibile aumento delle vendite verso la Germania, la Francia e la Spagna.

Mercato immobiliare

Nel IV trimestre 2017 le convenzioni notarili di compravendite di unità immobiliari in Veneto registrano una notevole crescita rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+9,1%). Le crescite tendenziali più consistenti riguardano le transazioni immobiliari per le unità ad uso economico e ad uso speciale e multiproprietà. Le convenzioni notarili per mutui con costituzione di ipoteca immobiliare rimangono in equilibrio rispetto al dato dello stesso trimestre dell’anno precedente.

Turismo da record

Il Veneto ha raggiunto nel 2017 risultati da record. I cittadini, italiani e stranieri, che pernottano in strutture ricettive venete per trascorrere una vacanza, ma anche per motivi d’affari, di cura, per partecipare ad eventi culturali o sportivi, ecc., continuano a crescere e il 2017 si è chiuso con 19,2 milioni di arrivi (+7,4% rispetto al 2016) e 69,2 milioni di presenze (+5,8%), cifre mai raggiunte prima. Gli ottimi risultati rispecchiano una buona annata del turismo nazionale (arrivi +5,2% e presenze +3%) e di quello internazionale (+8,6% degli arrivi, +7,1% delle presenze e +8,4% della spesa). Tutte le tipologie d’offerta hanno aumentato la propria attrattività: le città d’arte, che accolgono oltre la metà dei turisti, hanno registrato l’incremento più rilevante (+9,3%), ma gli arrivi aumentano considerevolmente anche al mare e alle terme (oltre il 6%) e pure nelle località lacuali e montane (+3,6%).

Lavoro

Gli ultimi dati disponibili relativi al II trimestre 2018 evidenziano la dinamicità del nostro mercato del lavoro veneto: rispetto ad un anno fa, in aumento gli occupati del +1,4% ed il tasso di occupazione che si attesta al 67,2% rispetto al 66,3% del II trimestre 2017, stabile il tasso di disoccupazione al 5,9% e in forte calo gli inattivi (-3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017). Sempre meno i lavoratori equivalenti in cig, nel 2017 poco più di 17mila, il 47% in meno di un anno prima.

Popolazione e salute

La speranza di vita alla nascita in Italia è tra le più alte al mondo e in Veneto è anche maggiore: gli uomini vivono in media 81 anni e le donne 85,7. Tuttavia, non tutti gli anni sono vissuti in perfetta salute e nelle età più avanzate le malattie croniche e la disabilità tendono ad aumentare. Le donne sono più penalizzate: vivono in buona salute i primi 57,1 anni (erano 59 nel 2015), gli uomini 60,4 anni (60,1 nel 2015). Per prevenire l’insorgenza delle patologie cronico-degenerative è opportuno adottare stili di vita salutari fin dall’infanzia. In Veneto, se crescono i fumatori, diminuiscono invece i sedentari e chi abusa di alcol; si presta attenzione all’alimentazione e aumenta il numero di chi consuma ogni giorno almeno 4 porzioni di frutta o verdura. Nonostante ciò, l’eccesso di peso rimane un problema per 4 persone su 10, anche perché la pratica di stili di vita sani non riguarda tutta la popolazione, ma soprattutto le persone meglio istruite e con più possibilità economiche.

Giovani e istruzione

La performance veneta per la transizione scuola-lavoro dei nostri diplomati e laureati è buona. Considerando i dati delle indagini Istat sulla transizione scuola-lavoro dei diplomati e dei laureati del 2011 intervistati nel 2015, il Veneto presenta tra i risultati migliori registrati nelle regioni italiane. Condizione speciale è quella dei diplomati veneti: tra quelli occupati nel periodo 2011/2015 la quota di coloro che hanno trovato il primo impiego entro un anno dalla maturità è pari al 60,4%, la percentuale più alta fra tutte le regioni italiane. Tra i laureati, molti sono i veneti che trovano lavoro entro un anno, in misura maggiore rispetto alla media nazionale. Nel complesso, i nostri ragazzi sono soddisfatti delle mansioni svolte al lavoro e delle prospettive di stabilità, un po’ meno delle possibilità di carriera, della retribuzione e dell’utilizzo delle conoscenze acquisite.

Agricoltura biologica

Il comparto biologico da alcuni anni sta conoscendo un vero e proprio boom in Italia, sia dal lato della produzione sia dal lato dei consumi: per il 2017 nel nostro paese si stima che i consumi di prodotti biologici abbiano raggiunto 2,5 miliardi di euro (distribuzione moderna, discount, negozi tradizionali, porta a porta e e-commerce), in crescita di quasi 10 punti rispetto all’anno precedente. Di pari passo anche l’offerta produttiva cresce: nel corso del 2017 le superfici agricole dedicate sono cresciute di 6,3 punti percentuali con situazioni piuttosto variegate tra regione e regione. Le regioni del Sud, Sicilia, Puglia e Calabria detengono quasi la metà della superficie nazionale ma tra queste solamente la Sicilia cresce (+17,5%). Le crescite maggiori d’altro canto sono appannaggio delle regioni del Nord: Lombardia (+21,4%), Veneto (+18,3%) ed Emilia Romagna (+14,7%). Il Veneto, con i suoi quasi 28 mila ettari, totalizza la seconda crescita più alta d’Italia e vede le sue colture dedicate soprattutto a cereali (27%), vite (20%) e colture foraggere (20%). Anche il numero di operatori è in crescita costante nell’ultimo decennio: in Veneto, considerando i produttori, i trasformatori e gli importatori, si contano oltre 3.500 soggetti, che crescono di oltre 30 punti rispetto al 2016, decisamente al di sopra della media italiana (+5,2%), e più che raddoppiano rispetto al 2009.

Mobilità e trasporti

Nel 2017 nel Veneto si evidenzia, rispetto all’anno precedente, una diminuzione degli incidenti dell’1,4%, dei feriti dello 0,8% e delle vittime del 12,5%. Il Veneto è quindi in controtendenza positiva per quanto riguarda le vittime che in Italia, nello stesso periodo, aumentano del 2,9%. L’obiettivo europeo di dimezzare le vittime nella decade 2011-2020 è improbabile possa essere conseguito sia nel Veneto sia a livello nazionale, ma anche i dati comunitari portano alla stessa conclusione. Negli ultimi diciassette anni, il rischio di decesso è decisamente diminuito per gli automobilisti, mentre non ha riportato un altrettanto significativo ridimensionamento per gli utenti deboli della strada, in particolare per ciclisti e pedoni.

Ambiente ed energia

A partire dall’anno 2010, la balneabilità è rappresentata dalla percentuale di acque classificate almeno di qualità sufficiente (somma di acque di qualità eccellente, buona e sufficiente) rispetto al totale delle acque esaminate per i vari ambiti indagati. Nel 2017 tutti i corpi idrici esaminati sono risultati idonei alla balneazione e, oltre a questo, quasi tutti i comuni rivieraschi veneti che si affacciano sul mare Adriatico e che sono a vocazione turistica hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, rilasciato solo qualora la qualità delle acque di balneazione sia risultata eccellente e il sistema di gestione ambientale del comune stesso rispetti determinati standard quali/quantitativi. Da notare come su scala regionale la qualità delle acque di balneazione, sempre on riferimento al 2017, si sia attestata su un livello eccellente nel 96,4% dei casi, mentre il rimanente 3,6% sia comunque buona.

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