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Cronaca

Rapine e furti in serie: "scacco matto" alla banda dell'Est

Sarebbero accusati di una trentina di furti in abitazione e alcune rapine. Tre albanesi sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Rovigo l'8 maggio. Tra i numerosi colpi, interessata anche la provincia di Padova

Furti a raffica, ma anche rapine. Sembravano imprendibili, ma alla fine i carabinieri li hanno incastrati e arrestati. Lunedì 8 maggio, a conclusione di una complessa ed   articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e condotta dal Nucleo Investigativo del comando provinciale carabinieri di Rovigo e dall’Aliquota operativa della Compagnia di Adria (Rovigo), è stata data esecuzione a tre misure cautelari in carcere, emesse su richiesta della Procura della Repubblica di Rovigo dal gip nei confronti di altrettanti malviventi albanesi ritenuti, in ipotesi accusatoria, responsabili di concorso in rapine e furti in abitazioni.

L'indagine

L’indagine, nel corso della quale è emerso che, quasi sempre, durante la commissione dei reati, veniva utilizzata una potente autovettura sportiva, si è sviluppata a partire dallo scorso mese di novembre ed ha portato all’individuazione dei presunti autori dei reati, di origine albanese, ritenuti responsabili di due rapine e trentuno furti avvenuti, in orario serale e notturno, in abitazioni di diverse province del Veneto, tra cui Padova e dell’Emilia Romagna. I tre indagati sottoposti a misura cautelare sono stati rintracciati il primo, un 43enne domiciliato nel milanese, a Brescia presso la Casa Circondariale dove, da alcune settimane si trova detenuto per analoghe ipotesi di reato. Il secondo, un 41enne domiciliato in provincia di Modena, ed il terzo, un 34enne domiciliato in provincia di Pavia, questi ultimi due presso le loro abitazioni. 

Refurtiva

Le perquisizioni eseguite, con il supporto delle compagnie carabinieri di Carpi (Modena), Pavia e Corsico (Milano), nelle abitazioni degli indagati, ma anche all'interno di un garage in provincia di Milano e utilizzato dai presunti responsabili come magazzino e deposito delle auto impiegate nelle azioni delittuose, hanno consentito il rinvenimento e il sequestro di 19mila euro in contanti, numerosi orologi di valore e svariati oggetti in oro nonché apparati ricetrasmittenti, flessibili, arnesi da scasso e alcune targhe ritenute rubate o contraffatte. Queste ultime di volta in volta utilizzate sulle autovetture in uso.

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