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Cronaca

Resta in carcere lo spaccatore seriale: accuse confermate per almeno quattro colpi

Il 40enne, che afferma di essere tunisino, torna nel penitenziario padovano a poco più di un anno dalla scarcerazione. Tra furti e spaccio, ecco la sua carriera criminale in Veneto

Probabilmente non è l'unico, ma sicuramente è uno dei ladri che hanno seminato il panico tra i commercianti della città negli ultimi mesi. Una lunga carriera criminale alle spalle, T.A.B.L. è tornato in carcere. E ci resterà.

I colpi certi...

Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari all'indomani del fermo: il rito direttissimo di giovedì mattina ha convalidato l'arresto e ha fatto riaprire per il 40enne nordafricano le porte del Due Palazzi quindici mesi dopo la scarcerazione. É accusato di furto aggravato ai danni di almeno quattro locali tra maggio e ottobre. I titolari hanno riconosciuto tra la refurtiva alcuni dei loro prodotti, rubati al Vape Club di via Pacinotti l'8maggio, al Public in via Altinate giusto due mesi dopo e ancora alla Panetteria Carlotta in via Zabarella e all'E Fashion di via Dalmati e Giuliani le notti dell'1 e del 6 ottobre.

...e quelli da accertare

Mentre i campioni biologici suoi e di altre sei persone sono stati inviati ai laboratori del Ris di Parma per essere comparati con le tracce repertate dopo le spaccate, gli inquirenti ritengano siano molti di più i colpi messi a segno dal sedicente tunisino. La sua nazionalità non è ancora accertata: ha dichiarato più volte di venire dalla Tunisia, ma il paese non lo ha mai riconosciuto, facendo saltare l'espulsione nell'agosto 2017 che forse avrebbe fattodormire sonni più tranquilli a tanti padovani.

Il curriculum criminale: ladro da sempre

La passione per i furti l'ha sempre avuta, almeno dal 2002 quando è diventato un volto noto per la giustizia. Li univa allo spaccio e quando aveva a che fare con le forze dell'ordine ha sempre opposto resistenza, rimediando più di una segnalazione che cercava di bissare cambiando continuamente identità. Nel 2008 ha tentato di investire un agente a Venezia, guadagnandosi un divieto di ritorno di 3 anni che lo ha portato a stabilirsi a Padova. Qui, senza disdegnare lo spaccio di droga, ha iniziato la sua escalation di ladro seriale. Nel 2014 si sono susseguiti due arresti dopo la spaccata da Baldan, a cui nel 2016 si è aggiunta una denuncia per un furto in casa di due anni prima. Incastrato dalle impronte digitali, la lezione gli è servita per non lasciare più tracce biologiche nella sequela di furti degli ultimi mesi. Nel frattempo nel 2015 ha colpito anche ai centri commerciali La Corte e Auchan.

Il carcere e l'inghippo con l'espulsione

Le scorribande si sono fermate quando è finito in carcere per spaccio e ricettazione, dove ha passato un anno prima di essere liberato a luglio 2017. Con l'uscita di prigione è arrivato l'ordine di espulsione da Padova per 10 anni, salvo finire al Centro di permanenza di Torino per un furto commesso nel 2015. Sembrava finita e invece no, perchè dopo un mese la Tunisia non lo ha riconosciuto come suo cittadino e i termini per trattenerlo sono scaduti. Di nuovo libero è tornato nella sua terra d'adozione, il Veneto, dove nella città lagunare è scappato dall'ospedale aggredendo un poliziotto. L'ultimo contatto con la questura lo ha avuto nell'ottobre 2017, quando lo hanno denunciato per non aver rispettato l'ordine del questore di Torino che lo obbligava a lasciare l'Italia.

L'arresto

Poi di lui si sono perse le tracce, fino all'ondata di spaccate e alla resa dei conti, arrivata dopo una lunghissima indagine fatta di pedinamenti e osservazioni. Alla fine lo hanno bloccato mentre rientrava dall'ennesimo sopralluogo, forse in procinto di compiere l'ennesima spaccata.

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