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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Giuseppe / Via Monte Lungo

Tenta di far esplodere il condominio per vendetta: il piano maniacale dello scacchista

Un padovano di 47 anni è in carcere con l'accusa di strage. Venerdì pomeriggio avrebbe manomesso l'impianto del gas del suo appartamento per far saltare in aria l'intera palazzina

«Un piano premeditato e studiato nei minimi dettagli, in cui la volontà di uccidere è evidente». Così Mauro Carisdeo, capo della Squadra mobile padovana, definisce le azioni di Massimo Carini, arrestato a pochi giorni da quello che sembrava un banale guasto e si è invece rivelato un proposito omicida.

Rapporti tesi

Gravissima l'accusa che ha portato al fermo: strage. Obiettivi erano i vicini di casa, gli inquilini dei dodici appartamenti che compongono la palazzina al civico 4 di via Monte Lungo, un budello senza sbocco di fronte all'aeroporto Allegri. L'uomo, da tempo seguito dai servizi psichiatrici, vive da solo in affitto in un appartamento del primo piano gestito dall'associazione Murialdo come altri alloggi nello stesso palazzo. I rapporti con i condomini non sono sempre stati idilliaci: screzi e qualche litigio sono stati segnalati agli inquirenti, incluso un episodio raccontato da una vicina secondo cui Carini avrebbe minacciato il figlio della donna con un coltellino. Nulla però che lasciasse presagire l'intento di ucciderli tutti.

Le prove della premeditazione nell'appartamento della tentata strage

L'allarme

Quella di via Monte Lungo è stata una tragedia sfiorata grazie alla segnalazione di una dirimpettaia del 47enne, che poco dopo le 19 di venerdì rincasando ha sentito un forte odore di gas sulle scale condominiali. Nell'appartamento da cui uscivano le esalazioni non c'era nessuno, perciò i pompieri sono entrati da una finestra lasciata socchiusa con la tapparella abbassata. Quel che si sono trovati davanti li ha spinti a chiamare immediatamente la questura.

La scena del crimine

Lo scenario ha infatti spazzato via ogni dubbio circa il guasto involontario. Nella camera da letto usata per entrare c'era una candela accesa per terra. In cucina il tubo del gas era stato tagliato con un coltello, oltre ad avere la valvola di collegamento all'impianto allentata. Le prese d'aria sul muro otturate con degli stracci, la porta d'ingresso coperta da un lenzuolo. Tutti elementi studiati ad arte per creare una perdita lenta e graduale, con il telo addosso alla porta perché il gas fuoriuscisse il meno possibile per non dare modo ai vicini di dare l'allarme. Addirittura aveva staccato dall'alimentazione tutti gli elettrodomestici e lasciato la candela nella zona più lontana dalla perdita, per ottenere l'esplosione solo quando la casa fosse completamente satura, creando un'autentica bomba.

L'alibi e l'arresto

Il tutto per avere il tempo di scappare e costruirsi un alibi. Non solo aveva già prenotato una stanza in un hotel, ma quando lo hanno rintracciato era a un torneo di scacchi ad Abano, passatempo nel quale eccelle. Era lì dalle 16, perciò la perdita in via Monte Lungo si presume andasse avanti da almeno tre ore prima di essere scoperta. Dichiarato in arresto, Massimo Carini è comparso davanti al giudice che ne ha convalidato il fermo trasferendolo in carcere. Proseguono gli accertamenti da parte della Squadra mobile per fare completa luce sul movente e sulla dinamica dei fatti.

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