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Cronaca Campo San Martino

Assalti ai bancomat, sgominata una banda che agiva in tutta Italia: la base nel Padovano

Quattro arresti e 7 denunce nei confronti di persone, tutte di orgine romena, eccezione fatta per un italiano della provincia di Sassari, accusati a vario titolo, di molteplici colpi ai danni di esercizi commerciali ed istituti di credito

La base operativa era una tavola calda a Campo San Martino, proprietà della moglie di uno dei soggetti arrestati. Ha radici nel padovano la banda sgominata dai carabinieri della compagnia di Ferrara che ha messo a segno colpi in tutta italia.

ARRESTO. Quattro arresti e 7 denunce nei confronti di persone, tutte di orgine romena, eccezione fatta per un italiano della provincia di Sassari, accusati a vario titolo, di tentata rapina aggravata in concorso, furto e tentato furto aggravato in concorso e ricettazione in concorso, ai danni di esercizi commerciali ed istituti di credito, favoreggiamento.

OPERAZIONE NEON. Il nome dell’indagine, “Operazione Neon”, deriva dal soprannome dato dai componenti della banda al loro capo (trapelata da alcune intercettazioni), poiché, quest’ultimo, nell’organizzazione dei “colpi” da compiere, aveva degli autentici “lampi di genio”, come una lampadina che si accendeva ed era, quindi, seguito da tutti i gregari.   

La banda in azione: guarda il video

INDAGINI. L’attività è nata dalla tentata rapina avvenuta il 24 gennaio 2015, al centro commerciale “Coop Nuovo Doro”, di via Modena, a Ferrara dove 3 persone con un un furgone, oggetto di furto in provincia di Treviso, hanno sfondato le porte d’ingresso del centro e, dopo aver imbragato, con delle fasce da sollevamento, il bancomat Atm presente, lo hanno sradicato da terra, trascinandolo fino al piazzale esterno. In quel momento, prima che potessero caricare la colonnina sul furgone, era giunta unaa guardia giurata, minacciata con una pistola. I malviventi avevano poi desistito e si erano dati alla fuga senza il bottino.

ARRESTI. In manette F.G., detto Neon-Boss, 41enne romeno, senza fissa dimora in italia, disoccupato, pregiudicato, già ristretto presso la casa circondariale di Ferrara. Ritenuto il capo e mente del gruppo, colui che sceglieva gli obbiettivi e pianificava, nel particolare, i colpi. Su di lui inoltre pendevano due mandati di arresto Europeo, emessi rispettivamente, dalle autorità Svizzere per reati contro il patrimonio (dello stesso genere di quelli per cui si procede in Italia) e da quelle Ungheresi poiché aveva forzato un posto di blocco alla frontiera, investendo un poliziotto. P.L detto Mosciu, romeno 54enne, disoccupato, senza fissa dimora in Italia, trasferito al carcere di  Sassari. T.I., detto Nelu, 37enne romeno residente a Curtarolo, coniugato, operaio. Infine D. M., detto Gigel, 37enne romeno, senza fissa dimora in Italia, disoccupato. Una quinta persona è ancora ricercata. Nove le persone denunciate a piede libero.

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