L'assassino del figlio evade dal carcere, il padre mette una taglia

"Una notizia molto brutta che stiamo approfondendo ma che è ormai una certezza: l'assassino di Andrea è fuggito durante un permesso di semilibertà concesso. Assurdo ad un pluriomicida al terzo delitto!". Così scrive sul sito dell'associazione intitolata ad Andrea Pescia - ucciso a 32 anni nel febbraio del 2006 con alcuni colpi di pistola a Fortaleza, in Brasile - il padre padovano Bruno che annuncia di aver messo una taglia di 5mila reais per la cattura ("vivo o morto" specifica nell'annuncio) dell'omicida del figlio, condannato a 15 anni di reclusione nel 2007 e che sarebbe riuscito a far perdere le sue tracce nell'aprile dello scorso anno dopo aver ottenuto un regime di semilibertà che gli ha permesso l'uscita dal carcere per lavoro.

PERICOLO ANCHE PER I FAMILIARI. Andrea aveva subito il furto di un computer e nel tentativo di farselo restituire era stato ucciso con alcuni colpi di pistola alla schiena. "Una terribile ingiustizia - commenta ora il genitore - anche perchè dopo 10 mesi non è stato emesso nessun mandato di cattura, un fatto molto grave in quanto la fuga è avvenuta già da aprile 2013 e l'accertamento del giudice di sorveglianza del 21 maggio non è stata comunicata a nessuna autorità per cui il mandato di cattura che in un paese civile sarebbe automatico, in Brasile non è stato emesso. Ho fatto presente - aggiunge Pescia - che a luglio scorso ero a Fortaleza in visita annuale alla Escola di Andrea, assolutamente inconsapevole che il pluriomicida fosse fuggito ed ero con il mio nipotino. Bastava una semplice mail di preavviso, una comunicazione del pericolo in cui potevamo incorrere, ma non è nelle loro competenze. Il delinquente aveva giurato all'atto della condanna vendetta su tutto e tutti".