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Cronaca

Santoro, attentato al ripetitore: analisi della scientifica di Padova

La polizia euganea incaricata di controllare i reperti dell'attentato della scorsa settimana ai ripetitori in Trentino dell'emittente Rttr, che diffonde il programma "Servizio pubblico". Si tratta dei resti della bottiglia incendiaria esplosa e di quella rimasta inesplosa

Sarà il laboratorio della polizia scientifica di Padova ad occuparsi di analizzare i reperti dell'attentato della scorsa settimana ai ripetitori in Trentino dell'emittente Rttr, che diffonde il programma “Servizio pubblico” di Michele Santoro.

IPOTESI NAPALM. A riferirlo è il questore di Trento, Giorgio Iacobone. I risultati, a quanto si apprende, non sono ancora noti, anche se oggi, in prima pagina, il quotidiano “Trentino” parla di un ordigno al napalm.

L'ATTENTATO. L'attacco è avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 novembre sul monte Calisio, sopra Trento. I reperti rinvenuti sono i resti della bottiglia incendiaria esplosa e di quella rimasta inesplosa sotto al ripetitore. Attentato che però non aveva compromesso la messa in onda della trasmissione.

ESTREMISTI. La pista privilegiata, com'era stato ipotizzato già inizialmente, quella degli ambienti estremisti, quindi anche verso gli anarco-insurrezionalisti del territorio. Sia per le modalità di azione che per il tipo di ordigni usati.

RIPETITORI "A RUBA". La settimana precedente erano stati rubati dei trasmettitori a Telelombardia e ieri due ricevitori di ponte radio del gruppo televisivo Telesanterno-Telecentro, in Emilia Romagna, anch'esse tra le tv che trasmettono "Servizio pubblico".

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