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Cronaca

Una settimana per lista trapianti Zaia: "Carte aspettano, malati no"

La burocrazia rallenta l'iscrizione di un malato di leucemia al registro donatori. La famiglia del paziente padovano denuncia l'episodio. Il presidente della Regione Veneto: "Farò rapida chiarezza"

Cure mediche urgenti rallentate dall'iter burocratico, è il calvario che purtroppo molti pazienti sono costretti ad affrontare insieme alla malattia. L'ultimo episodio, nel Padovano, dove un paziente malato di leucemia avrebbe dovuto aspettare giorni, come riporta il quotidiano locale il Mattino di Padova, per ottenere l'iscrizione al registro trapianti di midollo osseo. Un'attesa ingiustificabile, ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia: "Le carte possono sempre aspettare, i malati no".

IL CASO. Ha scoperto solo tre mesi fa di avere la leucemia in stato avanzato. Sono partite subito le prime cure, ma i medici hanno sollecitato l'immediata iscrizione al registro donatori. Il paziente è stato sottoposto alle visite di routine, ma per ottenere l'inserimento nella lista, pare mancasse il nulla osta da parte dell'Uls di residenza. Ed è qui che, come raccontano i parenti, sarebbe iniziata l'odissea. Una settimana perché arrivasse finalmente la documentazione necessaria, una settimana di telefonate, fax e solleciti, da parte del reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, ma soprattutto da parte dei familiari del paziente.

LA DENUNCIA DEI FAMILIARI. Dal 28 marzo al 9 aprile, famiglia e medici sarebbero stati lasciati nell'attesa e nel silenzio, perché la pratica, seppur urgente, doveva rispettare i tempi tecnici della burocrazia. Il 7 aprile il nulla osta, due giorni dopo, finalmente, l'iscrizione. I familiari del malato hanno informato la stampa di quanto accaduto e il presidente del Veneto si è preso carico di andare fino in fondo alla vicenda con un'azione di verifica degli uffici regionali.

IL GOVERNATORE DEL VENETO. “La burocrazia non è di casa in Veneto in assoluto - sono le parole di Zaia - figuriamoci se è accettabile che lo sia nella sanità e che un giro di carte possa ritardare anche di un solo minuto le cure a un malato grave. Ho già incaricato il segretario regionale per la sanità di attivare un’ispezione che faccia rapida e trasparente chiarezza”. E continua: "Mi interessa davvero poco, anzi niente, di sapere la data di un fax, quella di una mail, o quando Tizio ha telefonato a Caio, mi interessa invece moltissimo di sapere se per qualsiasi motivo è stato perso anche un solo minuto, ed è questo che ho chiesto di verificare al massimo dirigente della sanità regionale”.

ASSESSORE REGIONALE SANITÀ. Interviene sulla vicenda anche l'assessore Luca Coletto sostenendo che il rispetto del protocollo sia "a garanzia del paziente interessato", ma che "non servono giorni e giorni". "È una malattia devastante e in molti casi dal decorso molto veloce - dichiara l'assessore riferendosi al caso del paziente padovano - ne consegue che quello che si poteva fare la sera prima, invece che la mattina dopo, andava fatto". E conclude: “Capire che cosa è successo e perché è assolutamente necessario e urgente, senza gettare la croce addosso a nessuno, ma per evitare che una vicenda simile possa ripetersi”.

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