Il Bar Baessato cambia gestione e fa spazio ai giovani: nasce H222 Baessato
Il locale di largo Europa, punto di riferimento della movida di lusso da più di trent'anni, passa nelle mani della società Hashtag che ne manterrà l'identità ma con tante novità
Aperitivi, musica live e più spazio alla clientela giovane: queste le premesse della nuova gestione del Bar Baessato, storico locale del centro città attualmente in fase di ristrutturazione.
Un pezzo di storia padovana
Il bar, nato tra gli anni '70 e '80 dalla passione di Fausto Cortesi, è da sempre il luogo di ritrovo della “Padova bene” anche grazie alle particolari cure e attenzioni rivolte dal proprietario negli allestimenti interni. All'interno del locale si trovano infatti diversi piccoli gioielli artistici, dal bancone smaltato a opera del padovano Paolo De Poli, ai dipinti di Fulvio Pendini, fino ai vetri di Murano realizzati da Salviati.
Le novità
Dietro le vetrate coperte dai cartelloni pubblicitari i lavori fervono e riguarderanno sia gli interni che gli esterni, in attesa della prossima apertura con una nuova gestione. A prendere in carico il bar, che per 12 anni è stato affidato a Davide Minozzi e Fabio Ruzzon, sarà il gruppo Hashtag, già gestore dell'omonimo locale a Noventa Padovana e del Bar Borsa a Este. Proprio ai lavori realizzati nella struttura atestina si ispira la ristrutturazione degli spazi in largo Europa, con il potenziamento del servizio durante l'ora dell'aperitivo e la sera. H222 Baessato sarà il nuovo nome ufficiale, volutamente non troppo diverso dal precedente, di cui i nuovi amministratori vogliono raccogliere l'eredità e mantenere l'impostazione di fondo.
La preoccupazione dell'Appe
Sul cambio di gestione è intervenuto con termini poco entusiastici anche Filippo Segato, direttore dell'Appe, che denuncia come l'operazione commerciale sia l'ennesima conferma della situazione di stallo e difficoltà riscontrata dagli esercizi commerciali in centro. Numeri alla mano, con 500 locali chiusi in centro a Padova negli ultimi tre anni e un 40% di sub-ingressi, il presidente si dice alquanto preoccupato per la mole di tasse e i costi di gestione sempre più esosi, che rischiano di mettere in ginocchio l'economia del centro storico.