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Cronaca Tombolo

Bancarotta fraudolenta di aziende Arrestato l'ex sindaco di Tombolo

In manette l'ex primo cittadino Angelo Berno, fiscalista, e un pregiudicato napoletano. "Suggerivano" a imprenditori dell'Alta Padovana, in momentanee difficoltà economiche, di fallire e riaprire con prestanome

La Guardia di Finanza di Padova ha concluso un’operazione nel settore dei reati fallimentari, che ha interessato le provincie di Padova, Vicenza e Bolzano.

ARRESTATO L'EX SINDACO. All’alba di mercoledì, gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria hanno arrestato Angelo Berno, 51 anni, fiscalista ed ex sindaco di Tombolo, e Giuseppe L.R., 50 anni, pregiudicato napoletano, già coinvolto in reati legati all'associazione per delinquere, truffa e bancarotta, per aver ideato e posto in essere un articolato sistema fraudolento a danno dei creditori di numerose aziende padovane. I due "suggerivano" ad imprenditori dell’Alta Padovana, in momentanee difficoltà economiche, di far fallire la propria azienda ma di continuare l’attività sotto una nuova insegna.

BANCAROTTA FRAUDOLENTA. Per evitare conseguenze penali però, avrebbero trovato dei prestanome compiacenti - spesso stranieri - ai quali intestare fittiziamente la società per un compenso di qualche centinaio di euro, fatto sparire la documentazione contabile, svuotato l’impresa di tutti i beni di valore e, costituta una nuova società con altra denominazione, avrebbero potuto far riprendere l’originaria attività a danno dei creditori. Gli imprenditori che hanno accettato tale proposta, sette in tutto, sono stati denunciati a piede libero e dovranno rispondere del reato di concorso in bancarotta fraudolenta. Tre le società coinvolte, una di Tombolo e due di Cadoneghe, per un danno stimato dalle fiamme gialle di oltre un milione di euro.

PRESTANOME SENZA SAPERLO. Le indagini, durate oltre due anni, hanno permesso di individuare anche un caso di furto di identità. G.L. infatti, con una scusa, si era fatto consegnare copia dei documenti da un persona del tutto estranea al contesto. A seguito della notifica di un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’ignara vittima ha scoperto di essere l’amministratore delegato di una società a lui del tutto sconosciuta. Le indagini proseguono con la ricostruzione della posizione patrimoniale dei singoli che, ufficialmente, risultano dichiarare redditi medio-bassi.

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