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Cronaca Baone

Baone, morto il cane "senza nome" sequestrato per maltrattamenti

Il pastore belga di circa 2 anni era stato tolto al padrone lo scorso dicembre tramite l'intervento dele guardie della Lac, che in una toccante lettera raccontano la triste storia dell'animale che non ce l'ha fatta a sopravvivere

Sequestrato lo scorso dicembre dalle guardie zoofile della Lac di Padova a Baone al proprietario accusato di maltrattamenti, il pastore belga non ce l'ha fatta a sopravvivere ed è morto a causa delle gravi condizioni in cui versava.

IL DECESSO. Il cane, di circa due anni di età, era stato rinvenuto a catena corta in condizioni fisiche disastrose, debilitato, palesemente denutrito, il corpo cosparso da lesioni e micosi ovunque. Dopo essere stato sequestrato, il cane è deceduto a causa di alcune gravi patologie riscontrate: filaria e leishmaniosi. A fine 2009, allo stesso proprietario erano già stati sequestrati dalle guardie Lac un asino ed un cane pastore maremmano sempre per maltrattamento e lo stesso era stato condannato al pagamento di una multa di 1.500 euro.

IL COMMENTO. L'eurodeputato Andrea Zanoni chiede il massimo della pena e l'interdizione a possedere animali al proprietario: “Ai casi di violenze recidivi, oltre che una pena esemplare, bisognerebbe proibire di detenere nessun tipo di animale, neppure un pesce rosso, perché inadatte, anzi indegne di prendersi cura di un animale".

LA TOCCANTE LETTERA. Così raccontano la triste storia del pastore belga le guardie Lac di Padova in una toccante lettera: "Nemmeno un nome aveva, del resto per chi pensava che fosse “solo un cane” dargli un nome non era importante. Noi l’abbiamo chiamato Vincent. Quando è arrivato al rifugio, il 20 dello scorso dicembre, lo spettacolo che ci si è presentato è stato agghiacciante: un pastore belga, di forse due anni, al quale era stata tolta tutta la dignità e la fierezza della sua natura. Una povera creatura sporca, denutrita, abusata che altro non aveva conosciuto se non incurie e maltrattamenti. Grazie all’intervento delle guardie zoofile Lac di Padova finalmente era stato sequestrato al suo carnefice e abbiamo sperato di potergli ridare la vita cui aveva diritto. I primi pasti, le prime carezze ed attenzioni … aveva lo sguardo di chi non riesce nemmeno a credere che stia capitando proprio a lui. Alla visita del dottor Simone Tombolani erano state rilevate tutta una sequela di malattie, era più facile dire da cosa non era affetto tanto l’elenco era lungo. Quanta tristezza per Vincent, ma finalmente anche speranza, e invece …Improvvisamente le sue condizioni sono precipitate, a nulla è valso il pronto ricovero nella clinica del dottor Tombolani che ha fatto ogni sforzo per aiutarlo. Giulia che andava ogni giorno a trovarlo è arrivata giusto in tempo per l’ultimo sguardo, l’ultimo saluto …Vincent … non c’è più. Si  potrebbero dire tante cose, ma preferiamo limitarci a ricordarci di lui perché la sua storia sia esempio di quel che non dovrebbe MAI succedere. Vincent vorrebbe solo dire grazie a chi ha cercato di aiutarlo e gli ha restituito all’ultimo la sua dignità e a tutti noi vorrebbe dire che dobbiamo stare all’erta per fare conoscere situazioni come la sua in modo che si possa intervenire a tempo e altri suoi fratelli non debbano essere considerati “solo cani”".

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