Cronaca

Baby gang, Bitonci (Lega): “Mantenere alta l'attenzione”

Il deputato del Carroccio, nonché sindaco di Cittadella, plaude al lavoro delle forze dell'ordine e di giustizia che ha portato a porre fine a un lungo elenco di violenze ai danni di bambini da parte di un gruppo di bulli

Redazione 30 giugno 2011 13:37

Appresa la notizia dell'operazione che ha portato allo smantellamento della baby gang che operava a Padova seminando violenze e terrore tra bambini anche di 10 o 11 anni, il deputato della Lega Nord e sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci, plaude al lavoro della polizia padovana e della procura della Repubblica-Tribunale dei minori di Venezia.

“Il fenomeno della baby gang in questi ultimi anni è purtroppo in lenta ma costante ascesa. Segnalazioni arrivano, anche a noi sindaci - commenta Bitonci - che siamo i primi interlocutori dei cittadini, da genitori e insegnanti delle scuole medie che assistono, a volte impotenti, alla formazione di queste “bande” multietniche, che arruolano al loro interno ragazzini italiani e stranieri; con veri e propri atti intimidatori, sfide e ricatti di varia natura, tengono in scacco coetanei e bambini anche molto più piccoli, costringendoli a consegnare loro i propri risparmi, o ancora giochi, cellulari ed altro ancora, minacciandoli di azioni ancor più gravi se solo hanno l’ardire di confidarsi con genitori o insegnanti”.

L'onorevole invita tutti - genitori, educatori, insegnanti, amministratori pubblici - a mantenere sempre alta l’attenzione, ricordando anche che è determinante il ruolo attivo della famiglia, che deve saper interpretare i silenzi, le paure, le inquietudini dei propri figli, che possono cadere nella rete di questi bulli.

“Siamo tutti chiamati a farci parte attiva – conclude Bitonci - nel proteggere i nostri ragazzi da pericolosi fenomeni di devianza sociale che possono portare, se non vengono da subito stoppati, a problemi ben più gravi come la vera e propria criminalità, lo spaccio ed il consumo di stupefacenti, ed altri fatti criminosi che minano la nostra società e colpiscono le persone più deboli, come in questo caso i bambini”.