Alunni indisciplinati, arriva l'impegno civile in alternativa alla sospensione dalle lezioni. È quanto propone il progetto “Sì, possiamo cambiare”, un patto educativo tra famiglie, scuole e associazioni di volontariato padovane per favorire la crescita e la maturazione dei giovani. L'iniziativa prende spunto dai recenti episodi di bullismo e violenza che hanno coinvolto alcuni studenti delle scuole di Padova. 15 gli istituti che hanno aderito all'accordo.

COME FUNZIONA. Ciascun alunno sanzionato - ma anche quelli a rischio sanzione - potrà essere inviato ad un colloquio con un operatore esperto e con il tutor della scuola, alla presenza dei genitori, per la definizione del progetto formativo. Il Csv individuerà l’associazione di volontariato tenendo conto delle specificità di ciascun caso, mentre lo studente e la famiglia, se accetteranno la proposta, sottoscriveranno il progetto formativo che si impegnano a rispettare. Di seguito, la scuola firmerà una convenzione con l’associazione che coinvolgerà lo studente nell’attività di volontariato, preferibilmente nei pomeriggi, il sabato e la domenica per non pregiudicare lo studio.

UN'ESPERIENZA CHE SPESSO CONTINUA. “Il valore della punizione deve sempre avere valenza di recupero – ha sottolineato l’assessore provinciale alle Politiche giovanili e familiari Marzia Magagnin - noi vogliamo dare una mano a questi ragazzi in difficoltà e lo facciamo creando una sinergia con il mondo del volontariato”. “In questo modo – ha aggiunto il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale di Padova Paolo Jacolino – la sanzione da disciplinare diventa educativa ed ha un grande valore dal punto di vista didattico. Non a caso ragazzi che sono stati coinvolti nel progetto hanno poi deciso di proseguire la propria attività nella stessa associazione”.