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Cronaca Camposampiero

Caccia, il consigliere del Pd dopo l'episodio di Camposampiero: «Pettorina identificativa per i cacciatori»

La vicenda risalente al 30 settembre scorso e accaduta a Rustega, una frazione di Camposampiero ferita da un cacciatore non poteva che avere ripercussioni anche nel dibattito politico

La vicenda risalente al 30 settembre scorso e accaduta a Rustega, una frazione di Camposampiero ferita da un cacciatore non poteva che avere ripercussioni anche nel dibattito politico. Un'attività, quella della caccia, che non gode di certo di unanime consenso, ma sono comunque tantissimi coloro che la praticano. Una signora, Catia Bragagnolo di 54 anni, si trovava nel cortile della sua casa quando è stata raggiunta dallo uno sparo di un cacciatore. Ferita al torace da un pallino sparato da un uomo che era impegnato in una battuta di caccia, a circa cento metri dalla sua proprietà. L'uomo invece che sincerarsi delle condizioni della donna si è dato alla fuga. Non è il primo episodio di questo tipo, sono diverse le segnalazioni ogni anno di cacciatori che si avvicinano troppo alle abitazioni. 

Sulla vicenda è intervenuto Zanoni, consigliere regionale del PD: «Si prendano provvedimenti per il rispetto delle distanze di sicurezza dalle strade anche tramite l’uso della pettorina identificativa. Con quello di Camposampiero, siamo all'ennesimo episodio gravissimo, che mette la vita delle persone in balia di cacciatori dai comportamenti delinquenziali. La Regione deve rompere gli indugi e ingaggiare una battaglia seria contro chi, imbracciando un fucile, crede di poter fare ciò che vuole e di farla franca». Su quella che è stata la sua proposta il consigliere torna a ripetere: «Alcuni mesi fa ho proposto di far indossare una pettorina con codice alfanumerico identificativo a chi esercita la caccia. Una proposta però che è stata bocciata dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio. Tale pettorina porterebbe i cacciatori a responsabilizzarsi perché non si muoverebbero piu’ nell’anonimato come accade oggi. È essenziale - conclude Zanoni - il rispetto delle distanze di sicurezza e chi non le rispetta va immediatamente individuato. Non è possibile che i cacciatori agiscano nell'anonimato: vanno responsabilizzati».

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