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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Cadoneghe

Schiesaro: «Chi fa il proprio lavoro onestamente non deve avere paura»

Il giorno dopo l'attentato all'autovelox del 9 agosto sera il primo cittadino di Cadoneghe ha analizzato quanto accaduto ricordando ancora una volta che la scelta dei dispositivi di misurazione velocità è arrivata su richiesta della comunità

Il giorno dopo l'attentato all'autovelox di via Donizetti avvenuto il 9 agosto alle 22, il sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro ha analizzato con estrema lucidità gli eventi e ha mostrato grande sicurezza e determinazione.

 - Sindaco, è stata la sua notte più difficile da quando è al governo di Codoneghe?
«Diciamo che è stata una notte complicata, ma non la più difficile, viste le vicende che ad inizio mandato hanno riguardato le problematiche sui rom in paese, con minacce e situazioni comunque delicate da risolvere. Certo è che ieri sera quando sono stato chiamato, mi ha fatto una certa impressione vedere dove può arrivare l'uomo. Chi ha agito non ha fatto un dispetto al sindaco, ma a migliaia di residenti che da tempo denunciano una situazione traffico e rischi legati alla velocità a cui non si poteva più non rispondere».

- Si spieghi meglio
«La scelta di arrivare agli autovelox è giunta dopo che i cittadini del quartiere San Bonaventura hanno inoltrato quattro esposti in Prefettura, mettendo in luce situazioni pericolose per l'incolumità, dettate dalla velocità con cui gli utenti affrontano quel tratto di strada a cavallo tra la strada del Santo e via Donizetti. Con questi presupposti, analizzando che in pieno centro abitato non si può e non si deve superare i 50 chilometri orari, abbiamo optato, in accordo con gli enti superiori per sistemare i dispositivi per la misurazione della velocità».

La zona dell'attentato

- Si è fatto un'idea di chi possa aver organizzato l'attentato?
«Lascio ai carabinieri e all'autorità giudiziaria il compito di indagare sull'accaduto. Visioneranno le immagini della videosorveglianza, raccoglieranno testimonianze di possibili testimoni e sono certo che chiuderanno il cerchio attorno ai responsabili. Tuttavia - ha proseguito - mi sento di dire che il bombarolo o i bombaroli non abitano a Cadoneghe, ma sono arrivati da fuori comune. Chi ha agito voleva attirare l'attenzione, voleva porre in essere un atto plateale. Peccato che non si sia reso conto che il suo insano comportamento oltre a distruggere uno strumento da 30mila euro, poteva anche ammazzare qualcuno. Per dare un esempio della potenza dell'ordigno, i chiusini presenti in strada nella zona della base dell'autovelox sono stati scaraventati a diversi metri di distanza».

- Da più parti si dice che adesso il sindaco avrà la scorta
«Smentisco questa ipotesi, per ovvi motivi in questi giorni, a scopo puramente investigativo, è naturale che la presenza di carabinieri sul territorio sarà potenziata, al fine di assicurare quanto prima alla giustizia gli autori dell'attentato. Se ho paura? Chi fa il proprio lavoro onestamente non deve avere paura. Preferisco che la gente arrivi in ritardo di qualche minuto ad un appuntamento andando entro i limiti di legge, piuttosto che piangere vite umane».

- Cosa accadrà adesso Schiesaro?
«Ci muoveremo per acquistare uno strumento analogo a quello che è stato distrutto. Le tempistiche, essendo anche agosto, oscillano tra i due e i tre mesi. Poi andremo a posizionarlo nuovamente. Lo devo a tutti coloro che desiderano uscire di casa in tutta sicurezza e sono stanchi di veder sfrecciare in pieno centro abitato auto che procedono ben oltre i 50 chilometri orari consentiti».

- Sui social tante attestazioni di vicinanza e solidarietà, ma anche numerosi leoni da tastiera. A costoro cosa si sente di dire?
«Fare il sindaco significa fare anche delle scelte che possono apparire impopolari. Io credo nella legge, vivo nella legalità, pretendo che le regole vengano rispettate. Non ho parole per commentare chi ha goduto dell'attentato. A questa gente desidero solo dire che io godo solo se diminuiscono gli incidenti e se non dobbiamo più piangere vite umane. Se tutti si arriverà in ritardo ad un appuntamento di qualche minuto, non succederà niente. Ma la salute e la sicurezza della mia gente viene prima di tutto».

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