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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cambiamento climatico, per il Cnr solo a Padova piano adattamento

Su 32 città prese in esame in una ricerca pubblicata su "Climate Change Letters", il capoluogo euganeo svetta come l'unico in Italia ad aver elaborato un progetto per fronteggiare le nuove sfide ambientali del pianeta

Padova unica città italiana ad aver messo a punto un piano di adattamento per fronteggiare le nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici. A dirlo è una ricerca di respiro internazionale pubblicata su "Climate Change Letters" e finanziata dal programma multidisciplinare europeo Cost Tu0902, che ha visto il coinvolgimento di Monica Salvia e Filomena Pietrapertosa dell'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con ricercatori di nove stati, coordinati da Diana Reckien della Columbia University. Lo studio ha preso in analisi 32 città italiane fra le quali il capoluogo euganeo svetta come esempio avanzato, ma il quadro generale denota come in generale i centri urbani siano ancora lontani dall'adottare provvedimenti in materia. "Il 35% delle città europee non ha provveduto a redigere alcun piano di adattamento né di mitigazione e appena un quarto si è dotato di entrambi, il 72% ha solo il piano di mitigazione e nessuna ha prodotto solo quello di adattamento".

IL QUADRO EUROPEO. "Abbiamo analizzato gli strumenti elaborati e attuati da 200 citta' medio-grandi in 11 stati europei, Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna - spiegano le ricercatrici Cnr". Le città del nord Europa sono più all'avanguardia, il primato spetta al Regno Unito: il 93% delle 30 città analizzate ha un piano di mitigazione, contro l'80% di quelle olandesi e tedesche, il 56% di quelle italiane e il 43% delle città francesi. "Anche per quanto riguarda l'adattamento - prosegue la ricerca - si distingue la Gran Bretagna con 24 città, contro 13 su 40 città tedesche e 5 su 26 spagnole".

GLI OBIETTIVI. Questo è il primo studio che non si basi su criteri di autovalutazione ma sui documenti programmatici e di pianificazione realmente adottati. "Se le azioni previste a livello urbano fossero adottate dall'intero sistema nazionale si otterrebbe entro il 2050 una riduzione del 37% delle emissioni di gas serra degli 11 paesi e del 27% dell'Unione Europea nel suo complesso. Tuttavia, saremmo sempre lontani dal raggiungimento dell'80% previsto", osserva una delle ricercatrici, Filomena Pietrapertosa.

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