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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Baone / Via Tormene

Famiglie rivali a Baone, a rimetterci la pelle è il povero cane Pippo

A Valle S. Giorgio un meticcio di 12 anni è morto dopo che gli è stata staccata una zampa con un grosso taglio alla coscia, aveva un'emorragia interna al polmone e trauma cranico dovuti a percosse. Forti sospetti degli animalisti sul vicino "recidivo"

Una storia che chiude lo stomaco e stringe il cuore. È quella del povero cane Pippo, un meticcio di 12 anni capro espiatorio di una faida tra famiglie sui colli euganei, a Valle San Giorgio di Baone.

IL FERIMENTO. La vicenda si è consumata in via Tormene, dove in una bifamiliare vivono due famiglie che da anni si fanno la guerra, senza esclusione di colpi. All'ora di pranzo di ieri, venerdì 9 marzo, il fattaccio: Pippo esce dalla casa della sua proprietaria, Graziella Pavan, per andare a gironzolare nel grande cortile promiscuo, una specie di zona franca delle due famiglie. Ad un certo punto la donna sente un guaito e si precipita in cortile, sull'uscio di casa si trova il povero Pippo sofferente e con un grosso taglio sulla coscia con la zampa staccata.

Pippo, le prime cure e il blitz



TRA LA VITA E LA MORTE. Graziella chiede aiuto a Luciana, volontaria dal grande cuore del canile di Monselice, e si precipitano dal veterinario Francesco Gemiani che ha lo studio nella città della rocca. Iniziano le radiografie e le cure per Pippo, il referto medico è da brividi: al povero Pippo viene rilevata un'emorragia interna al polmone, trauma cranico dovuti a percosse con un corpo contundente, ma non solo, sulla zampa staccata il veterinario nota un taglio netto causato da una lama tagliente, lo scopo era palese: paralizzare per sempre il povero Pippo. Ora il meticcio sta lottando contro la morte, è sotto flebo, ma la sua zampa comunque non potrà mai più guarire.

SOSPETTI SUL VICINO "RECIDIVO". “L'autore del brutale gesto potrebbe essere un componente della famiglia rivale”, riferiscono i militanti dell'associazione Centopercentoanimalisti, che stanotte hanno affisso uno striscione e un manifesto di liberazione animale sul cancello di casa di tale famiglia, non escludendo in futuro nuovi blitz. Per gli attivisti il sospettato è il vicino, il quale non sarebbe nuovo a queste brutalità: nel 2001 uccise con un colpo di fucile la gatta della signora Graziella, atto per il quale fu condannato successivamente dal tribunale di Este a pagare una multa.

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