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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Arzergrande

Carabiniere uccide il comandante e sua moglie, poi si suicida

Il fatto ieri in caserma a Porto Viro, nel Rodigino. Il maresciallo ucciso, Antonino Zingale, aveva prestato servizio a Codevigo, nel Padovano. La moglie Ginetta Giraldo era originaria di Arzergrande. Autore della carneficina l'appuntato Renato Addario

Una carneficina. Pochi secondi di inconcepibile follia. È la strage consumatasi ieri pomeriggio, ore 15.26, nel cortile della caserma dei carabinieri di Porto Viro, nel Rodigino. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, l'appuntato Renato Addario, 50 anni, ha usato spietatamente, come un'esecuzione, la pistola di ordinanza contro il suo comandante, il maresciallo Antonino Zingale, 49 anni, e la moglie di quest'ultimo, Ginetta Giraldo, 51enne. Infine l'ha rivolta contro se stesso per uccidersi. Tre colpi in tutto, tutti andati micidialmente a segno alla testa di ciascuna vittima del duplice omicidio più suicidio. I cinque militari presenti in quel momento nella stazione hanno sentito l'eco degli spari e si sono catapultati all'esterno. Davanti ai loro occhi tre corpi senza vita riversi sul selciato del cortile.

LA STRAGE. Il maresciallo Zingale, da 21 al comando della stazione dell'Arma, era in licenza da alcuni giorni per un lutto in famiglia - la morte del suocero - e avrebbe preso servizio tra un paio di giorni. In passato aveva prestato servizio anche nel Padovano, a Codevigo. Ieri pomeriggio si trovava nel cortile della caserma per pulire l'auto di servizio con l'aspirapolvere. La moglie Ginetta, originaria di Arzergrande dove risiedono ancora i familiari tra cui il padre appena scomparso, era indaffarata in alcuni lavori di giardinaggio nell'aiuola della caserma, sul lato sinistro dello stabile, quando ha visto passarle accanto, a passo sostenuto, l'appuntato che aveva lasciato il suo posto di piantone. Poco dopo ha udito uno scoppio secco ed è corsa con l'affanno sul retro dove ha visto il corpo del marito a terra. La donna non ha fatto però in tempo ad avvicinarsi al coniuge: è stata raggiunta alla testa da un proiettile. Subito dopo Addario si è tolto la vita stramazzando a terra a fianco al corpo della moglie del suo comandante.

RANCORI TRA I DUE. Un raptus omicida che, al momento, non trova una risposta anche se, pare, ci fossero tra i due uomini rancori che covavano da anni. "Approfondiremo cosa ha potuto determinare un simile lutto", ha detto il generale di brigata Sabino Cavaliere, comandante dei carabinieri del Veneto, aggiungendo che "nulla lasciava presagire una simile tragedia". Nel passato, il maresciallo Zingale era stato coinvolto in una vicenda di molestie legata a presunti tentativi di baci denunciati da una donna che però si è conclusa con la piena assoluzione "perché il fatto non sussiste". Viveva con la moglie in un appartamento sopra la caserma e la coppia aveva due figli. L'appuntato abitava accanto la caserma, era sposato ed aveva un figlio di 12 anni.

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