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Cronaca Sant'Urbano

Fuori di sé, assale carabiniere e il collega lo uccide per difenderlo

La vicenda mercoledì, a Carmignano di Sant'urbano. Uno dei militari accorsi per un Tso è stato ferocemente aggredito dal 33enne Mauro Guerra, che voleva sottrarsi al ricovero, deceduto in seguito per lo sparo

Intervenuto in ausilio per l'esecuzione di un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio), un carabiniere è stato ferocemente aggredito alla testa con un oggetto contundente dal destinatario, che voleva sottrarsi al ricovero psichiatrico, completamente fuori di sé, e stava tentando la fuga nei campi. In difesa del collega, ridotto a una maschera di sangue, un altro militare dell'arma ha esploso dapprima due colpi di pistola in aria e, non ottenendo che smettesse di infierire, ha sparato direttamente contro l'assalitore, uccidendolo.

IN GRAVI CONDIZIONI. La drammatica vicenda mercoledì pomeriggio, nella frazione di Carmignano, a Sant'urbano, nella Bassa padovana. L'uomo raggiunto dallo sparo, il 33enne Mauro Guerra, ex carabiniere ausiliario del Reggimento Paracadutisti, laureato in Economia aziendale, appassionato di body building con un passato da buttafuori, alto di statura (1,90 metri) e di corporatura massiccia (130 chili), è morto poco dopo. Ferito e trasportato in ospedale il carabiniere aggredito, in prognosi riservata per frattura della teca cranica, della mandibola e di sei costole, ma non in pericolo di vita. Il collega che ha sparato invece verrà probabilmente iscritto nel registro degli indagati.

PRIMA. Secondo quanto si è appreso, sono stati gli stessi familiari della vittima a chiamare il 112 e il 118, segnalando che il parente era fortemente esagitato. Un fatto, questo, non nuovo alle forze dell'ordine e ai medici che più volte in passato erano intervenuti nell’abitazione di famiglia di via Roma in quanto Guerra, conosciuto come persona "disturbata", quando andava in escandescenze offendeva, malmenava e minacciava la sorella e la madre. Giunti sul posto, i medici e i carabinieri avrebbero cercato di convincere l'uomo a seguirli per andare in ospedale per le cure del caso. Guerra, con occhi "spiritati", parlava con difficoltà e farneticava. Sembrava che fosse d'accordo ad andare in ospedale ma, giunto all'ambulanza, d'improvviso, si sarebbe divincolato, scaraventando a terra alcuni militari e fuggendo prima per le vie del paese, indossando solo mutande e calzini, quindi verso i campi.

DURANTE. Gli investigatori l'hanno rincorso, ma solo uno di essi sarebbe riuscito a raggiungerlo e a placcarlo a terra. La reazione di Guerra, a detta dei presenti, sarebbe stata abnorme: calci e pugni al militare colpendolo poi alla testa con un corpo contundente, pare le stesse manette che gli erano state messe ai polsi. Un altro carabiniere, sopraggiunto nel frattempo, vedendo il collega a terra e pieno di sangue, avrebbe estratto la pistola d'ordinanza sparando due volte in aria. Ha poi premuto il grilletto una terza volta e il proiettile si è conficcato su un fianco di Guerra.

DOPO. A nulla è valso l'intervento dei medici dell'ambulanza che hanno tentato di salvare l'uomo, che è morto quasi subito. Del fatto è stata informata l'autorità giudiziaria di Rovigo. Proseguono gli accertamenti da parte del Nucleo investigativo dei carabinieri per accertare la dinamica dei fatti.

I FAMILIARI. La sorella della vittima, Elena, in preda alla disperazione, si è lamentata di non aver potuto nemmeno vedere il cadavere del fratello appena freddato, "ammazzato come un animale".

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