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Cronaca

Perquisizione straordinaria in carcere: trovato un cellulare in una cella del Due Palazzi

A seguito dei movimenti "sospetti" di un gruppo di detenuti, venerdì, la polizia penitenziaria ha controllato ogni anfratto della casa di reclusione. Sappe: "Fallita la vigilanza dinamica"

I movimenti "sospetti" di un gruppo di detenuti hanno portato, nella giornata di venerdì, ad una perquisizione straordinaria del carcere Due Palazzi di Padova. La polizia penitenziaria ha controllato ogni anfratto della casa di reclusione, fino a trovare l'ennesimo telefono cellulare

UN CELLULARE NELLA CASA DI RECLUSIONE. A darne notizia è il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe). "Ieri verso le ore 13, dopo che un agente ha notato movimenti sospetti di un gruppo di detenuti sottoposti a vigilanza dinamica, ossia liberi di girare per la sezione detentiva e con controlli sporadici da parte della polizia penitenziaria, è stata disposta una perquisizione straordinaria - spiega il segretario nazionale Sappe del Triveneto Giovanni Vona - i sospetti del collega si sono confermati fondati: è stato infatti trovato in una cella l’ennesimo telefono cellulare".

"IL FALLIMENTO DELLA VIGILANZA DINAMICA". "Si è perso il conto del numero dei telefoni cellulari che sono stati rinvenuti dentro alle celle della casa di reclusione di Padova - incalza Vona - cosa si aspetta a schermare il carcere, per renderlo inidoneo all’uso degli apparecchi cellulari? E cosa si aspetta a decretare il fallimento della vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunché senza controlli costanti e continui della polizia penitenziaria?". "Il ministero della Giustizia ed il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dovrebbero con urgenza predisporre un piano di intervento finalizzato a contrastare questa drammatica realtà - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe - nonostante i vari controlli, molti cellulari riescono ad arrivare tra le sbarre, ponendo quindi la necessità di trovare soluzioni, tecnologiche e non, per ovviare al problema".

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