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Cronaca Montà / Via Due Palazzi

Carcere, smercio droga e cellulari Detenuti mafiosi a capo business

Dopo l'operazione che a luglio portò all'arresto anche di sei agenti di polizia penitenziaria del Due Palazzi di Padova, a conclusione delle indagini: l'elenco degli indagati è salito a 31 e i capi d'imputazione a 48

È uno scenario ancor più allarmante quello che emerge in chiusura delle indagini della magistratura a pochi mesi di distanza dall'operazione "Apache", culminata nel luglio scorso con 14 misure cautelari per spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione di pubblici ufficiali all'interno del carcere di Padova e che tra gli arrestati annoverava anche 6 agenti di polizia penitenziaria.

OPERAZIONE "APACHE": Guarda il video

NUOVI RISVOLTI. Dagli ulteriori approfondimenti e interrogatori, come riportano i quotidiani locali, l'elenco degli indagati sarebbe salito a 31 e i capi d'imputazione a 48. Da quanto emerge, a tirare le fila del business di cellulari e droga che entravano grazie alle guardie corrotte erano gli esponenti di un clan camorristico e della Sacra Corona Unita pugliese.

SUICIDI IN CARCERE. Dopo i fatti dell'8 luglio, all'interno del Due Palazzi di Padova, si erano succeduti, a distanza di una settimana l'uno dall'altro, due suicidi, quello di una guardia penitenziaria e quello di un detenuto, entrambi coinvolti nell'inchiesta. In particolare, il carcerato, prima di compiere il gesto estremo, era stato sentito dagli inquirenti, fornendo ulteriori dettagli a completamento del puzzle.

L'OPERAZIONE "APACHE": Corruzione e spaccio in carcere - Le immagini del blitz e quelle che incastrano la guardia - Il direttore del carcere: "Vanno espulsi" - Il capo della Mobile: "Pensavano di poter comandare tutto il blocco del quinto piano" - Il questore: "Per un'operazione del genere non si può parlare di soddisfazione" - Il sindacato: "Polizia penitenziaria è istituzione sana che opera con professionalità e umanità"

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