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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cardiochirurgia, intervento a valvola mitrale mininvasivo a Padova

Da novembre ad oggi sono stati trattati 13 pazienti al Centro Gallucci, unico in Italia a svolgere l'operazione, a cuore battente, indicata per il trattamento dell'insufficienza cardiaca da prolasso di un lembo

È iniziata a Padova l’esperienza pionieristica di riparazione della valvola mitrale a cuore battente senza l’utilizzo della circolazione extracorporea. L’equipe dei cardiochirurghi padovani diretti dal professor Gino Gerosa, con la stretta collaborazione del dottor Andrea Colli e del cardio-anestesista Demetrio Pittarello con specifiche competenze nell’utilizzo dell’ecocardiogramma transesofageo tridimensionale ha permesso che l’intervento mininvasivo, durasse al massimo due ore. Ad oggi, questa è la maggior esperienza clinica in Europa Occidentale tale da far diventare il centro di Padova un riferimento internazionale per i chirurghi che vogliono apprendere questo nuovo tipo di intervento. I 13 interventi effettuati al centro Gallucci sono tra i primi 50 realizzati al mondo.

IL PLAUSO DEL GOVERNATORE ZAIA

I CASI TRATTATI. Questa tecnica è indicata per il trattamento dell’insufficienza della valvola mitrale da prolasso di un lembo, dovuto all’eccessiva lunghezza o alla rottura delle corde tendinee. In questi casi, la valvola mitrale presenta un eccessivo movimento di uno dei suoi segmenti che determina la mancata coaptazione dei lembi generandone un malfunzionamento. Da novembre ad oggi, sono stati trattati 13 pazienti. Tutti presentavano un’insufficienza mitralica severa sintomatica. I primi casi realizzati erano pazienti considerati inoperabili o ad alto rischio operatorio. I pazienti trattati con questa tecnica hanno presentato un decorso postoperatorio molto buono (estubazione immediata dopo la procedura chirurgica, degenza postoperatoria più corta anche in terapia intensiva, mobilizzazione rapida) rispetto ai pazienti sottoposti invece a chirurgia convenzionale con apertura dello sterno. Il nuovo tipo di intervento è stato realizzato con successo in tutti i pazienti. Dei 13 operati, in 3 casi è comparsa una recidiva di insufficienza mitralica per la rottura di una corda tendinea in una zona diversa da quella trattata.

LA TECNICA. Attraverso una piccola incisione (mini-toracotomia) di soli 4-5 centimetri nell’emitorace sinistro si accede all’apice del cuore nel quale viene introdotto lo strumento chirurgico che permette di inserire ed ancorare le nuove corde tendinee di spessore millimetrico e di lunghezza variabile tra i 5 e i 7 centimetri (in Gore-Tex materiale usato dalle industrie tessili per  giacche impermeabili) a livello del segmento prolassante, malfunzionante, della valvola mitrale. Lo strumento viene fatto navigare all’interno del cuore sotto guida ecocardiografica tridimensionale real-time sino a che raggiunge la zona malata della valvola mitrale, si impianta la neocorda e lo strumento viene estratto esteriorizzando così anche la neocorda. Sempre sotto controllo ecocardiografico tridimensionale si ottimizza il grado di tensione della neocorda fino a  ridurre significativamente il grado di insufficienza valvolare. In ogni intervento si impiantano almeno 3-4 corde in modo da distribuire la tensione in maniera uniforme su tutta l’estensione della valvola. Questo tipo di intervento permette al paziente un recupero veloce grazie alla piccola incisione laterale nel torace ed elevati benefici clinici in quanto il cuore non viene fermato, non si utilizza la circolazione extra-corporea (macchina cuore-polmoni), non si utilizzano radiazioni ionizzanti perchè non è necessaria la radiografia, l’utilizzo della fluoroscopia inoltre porta in sé notevoli benefici estetici. Dopo soli 4-5 giorni dall’intervento il paziente viene dimesso e recupera la sua totale funzionalità.

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