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Cronaca

Caso Carige, maxi sequestro di 138 immobili e gioielli a Padova

In esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Genova, la finanza ha messo i sigilli a un complesso per oltre 21 milioni di euro e a oggetti preziosi per 600mila euro

I militari del nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Genova, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Genova, Adriana Petri, nei confronti di Giovanni Berneschi, ex presidente della Banca Carige, di alti dirigenti della società fiduciaria della banca ligure, la Centro fiduciario Cf, e di professionisti e imprenditori immobiliari, tutti già destinatari di ordinanze di custodia cautelare nei mesi scorsi, hanno rinvenuto e sequestrato beni immobili, disponibilità finanziarie ed oggetti preziosi riconducibili agli stessi, per un valore complessivo di oltre 29 milioni di euro. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro 47 unità immobiliari, fra cui la villa a Ortonovo (Sp) della famiglia Berneschi, intestate alla moglie, 7 unità immobiliari di proprietà dello stesso Berneschi, al quale sono stati sequestrati orologi e oggetti preziosi per un valore di 234mila euro, 27 unità immobiliari complessivamente nella titolarità dell'ex direttore e vice direttore del Centro Fiduciario, valuta e titoli per complessivi 1,7 milioni di euro.

138 IMMOBILI SEQUESTRATI A PADOVA. Le indagini hanno consentito, inoltre, di rintracciare ulteriori beni nella disponibilità di alcuni degli indagati che erano riusciti a sfuggire ai precedenti sequestri eseguiti dalle fiamme gialle genovesi. Sono state sequestrate 138 unità immobiliari, facenti parte di un unico complesso sito a Padova, per un valore complessivo superiore a 21 milioni di euro, riconducibili all’immobiliarista Ernesto C., nonché gioielli e oggetti preziosi nella disponibilità dell’avvocato svizzero, per un valore complessivo stimato in 600mila euro.

APPROPRIAZIONE INDEBITA DI FONDI AZIENDALI. Le indagini della Guardia di Finanza di Genova che avevano condotto all’arresto di 12 indagati, fra cui lo stesso Berneschi, avevano consentito di scoprire l’indebita appropriazione di cospicui fondi aziendali, mediante distrazione di ingenti somme di denaro dalla cassa della società assicurativa del Gruppo Carige, attraverso acquisizioni, in forma diretta o indiretta, di immobili e partecipazioni societarie sopravvalutati, al fine di giustificare l’esborso di somme di denaro sproporzionate rispetto ai reali valori dei beni oggetto di compravendita. Con la determinante mediazione di un noto avvocato svizzero, parte dei proventi delle attività illecite erano successivamente stati impiegati in un importante investimento immobiliare in territorio elvetico, i cui effettivi titolari risultavano essere proprio i massimi vertici pro tempore dell’istituto di credito.

GESTIONE OPACA PER OSTACOLARE VIGILANZA. Il secondo filone di indagini aveva svelato una opaca gestione di pratiche finanziarie, riguardanti capitali talvolta di provenienza illecita e riconducibili, fra gli altri, anche al Berneschi, da parte della società Centro fiduciario Cf. In particolare, i vertici del Centro fiduciario si erano resi responsabili di una serie di condotte illecite finalizzate alla sistematica manomissione, sostituzione ed occultamento di documentazione detenuta dalla società fiduciaria, allo scopo di impedire che alcune operazioni finanziarie effettuate da facoltosi clienti finissero sotto l’esame degli ispettori della Banca d’Italia e dell’Unità di Informazione Finanziaria, durante le operazioni ispettive nei confronti della fiduciaria, ostacolandone l’attività di vigilanza. Tra le operazioni oggetto di omissione informativa ed occultamento di documentazione, quelle relative ai rapporti fiduciari accesi a nome di Berneschi e dei suoi familiari, in cui erano confluiti oltre 13 milioni di euro, detenuti in Svizzera in violazione delle norme sul monitoraggio fiscale. Con quest’ultima tornata di sequestri, il valore complessivo dei beni finora assoggettati a vincolo cautelare ammonta a oltre 75 milioni di euro.

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