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Cronaca Piove di Sacco

Carte di credito clonate: tutti i dettagli sulla frode

La Guardia di Finanza ha smantellato una banda che, con la complicità di commercianti compiacenti, utilizzava le carte clonate. Le tessere fedeltà dei supermercati utilizzate per "trasferire" le identità elettroniche di carte di credito emesse negli Stati Uniti

clonazioneAssociazione a delinquere finalizzata all’utilizzo continuato di mezzi di pagamento contraffatti, questa l'accusa con cui sono finiti in carcere tre dei quattro componenti di una banda specializzata nella clonazione di carte di credito ai danni di titolari di conti correnti statunitensi. Uno degli arrestati è un carabiniere, un appuntato scelto, in servizio alla compagnia di Piove di Sacco. Un quarto uomo, romeno, si è reso irreperibile, fuggendo nel paese natale. La Guardia di Finanza di Padova, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica cittadina, ha smantellato la banda che, con la complicità di altri due uomini con ruoli di minor rilevanza – a loro volta denunciati - e sette commercianti compiacenti, utilizzava le carte clonate.

truffaIl meccanismo della frode era congegnato in modo che sulle bande magnetiche delle tessere fedeltà di alcuni ipermercati e catene della grande distribuzione venissero trasferite – grazie ad un apparecchio digitale detto “skimmer” – le credenziali di carte di credito emesse negli Stati Uniti. Il quartetto, poi, mazzetto di tessere alla mano si recava presso negozianti complici (dotati di POS e abilitati al circuito VISA/Mastercard) ed effettuava varie strisciate, facendo figurare compravendite per importi di diverse centinaia di euro. Una volta andata a buon fine la transazione, il commerciante liquidava al gruppo una quota oscillante tra il 40 e il 60% della cifra messa a display, trattenendo la parte rimanente a titolo di indennizzo per aver prestato la sua collaborazione. Alcune centinaia i numeri di carta di credito clonati, quasi tutti riconducibili a mezzi di 
pagamento elettronici emessi dalla Capital One Bank di Richmond, in Virginia (USA) e dalla Chase Bank, anch’essa statunitense, branca del gruppo finanziario JP Morgan.
 
I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip Paola Cameran su richiesta del pm Benedetto Roberti sono per C.M., di 39 anni, residente a Camponogara e già in regime di detenzione da febbraio (dominus dell’organizzazione); A.M., 28enne residente ad Albignasego; L.N., 43enne militare dell’Arma, residente a Candiana e, infine, il rumeno I.N.R., di 32 anni, residente a Bologna, resosi però irreperibile. Oltre ai professionisti della truffa, raggiunti dal provvedimento restrittivo della libertà personale, sono stati denunciati a piede libero due trevigiani, residenti a San Zenone degli Ezzelini e Silea e complici con ruoli di minor spessore, che coadiuvavano l’illecito consorzio nel perseguire il suo disegno.
 
I codici e le coordinate di carte autentiche, una volta piratati, seguivano la rotta dell’Est: venivano introdotti in Italia grazie ad un secondo rumeno e da un russo. Nei loro confronti le indagini continueranno. Grazie allo skimmer, recuperato dai finanzieri del nucleo di polizia Tributaria nel pozzetto del giardino condominiale di casa sua a Camponogara, A.M. riusciva poi a imprimere sulla banda magnetica di tessere fedeltà Ikea o di vecchi bancomat scaduti nuove identità elettroniche e contabili.
 
Il business della “strisciata selvaggia” non era, comunque, l’unico espediente fuorilegge per la componente italiana del quartetto: a dicembre 2010, L.N. e A.M. avevano dato vita alla An.gi. Sas, con sede a casa di A.M. ad Albignasego e C.M. in qualità di socio occulto. Scopo della neo-costituita società era quello di fornire fatture false a tutte le aziende che avessero voluto abbattere fittiziamente il reddito d’impresa con costi fasulli. Il compenso chiesto dai tre per confezionare tali artifizi documentali, utili ai fini di una frode fiscale poi perpetrata dall’eventuale acquirente, era pari al 20% (in pratica l’ Iva) più il 10% sul corrispettivo totale di ogni singola fattura.

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