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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Caso Css a Monselice: l'allarme di Coldiretti a tutela dei coltivatori del territorio

Giovanni dal Toso: "Con circa 1500 imprese agricole attive e una tradizione di vendita diretta, il comprensorio rischia gravi danni da questa operazione ad alto impatto ambientale"

Dopo la mobilitazione dei cittadini e la presa di posizione del Vicariato e della scuola, sul caso Css a Monselice interviene anche Coldiretti, segnalando i rischi che l’impiego in cementificio di combustibile derivato da rifiuti potrebbe comportare per un territorio dove l’agricoltura è presente con alcune fra le migliori produzioni padovane e con una lunga tradizione anche sul fronte della vendita diretta. Centinaia, ad esempio, gli agricoltori che coltivano asparagi a pochi chilometri da Monselice, così come i pregiati frutteti e vigneti, presenti in pianura quanto sui primi pendii dei Colli Euganei a ridosso della Città della Rocca. 

GIOVANNI DAL TOSO. "E’ questa la realtà che dobbiamo tutelare" afferma Giovanni Dal Toso, presidente del comprensorio di Monselice di Coldiretti "sono queste le aziende alle quali dobbiamo pensare quando proviamo ad immaginare un futuro per queste terre. Stimiamo circa 1500 imprese agricole attive a Monselice e dintorni, specializzate nei settori più disparati e con un reddito in crescita nelle realtà che hanno investito sulla qualità e sull’origine delle produzioni. Ma quale futuro possiamo immaginare con la scomoda presenza di un’attività che sicuramente avrà un alto impatto ambientale e che non mancherà di suscitare timori e sospetti? Non possiamo non sottolineare che gia in questi giorni, al solo parlarne, stiamo pagando le conseguenze delle preoccupazioni e dell’allarme che si va diffondendo. Ricordo inoltre che proprio a Monselice è nata l’idea della vendita diretta e in questa città si tiene due volte la settimana un frequentato mercato agricolo, Agrimons, animato dai produttori del territorio. Senza contare le altre realtà che si sono dotate di uno spaccio aziendale e quasi quotidianamente aprono le porte ai consumatori alla ricerca dei sapori del territorio".

A BREVE UN TAVOLO TECNICO. Tutte queste osservazioni saranno ribadite dai rappresentanti di Coldiretti Padova in occasione del tavolo tecnico istituzionale che l’amministrazione comune di Monselice intende convocare a breve. «In quella sede spiegheremo che è in gioco il futuro dell’agricoltura - aggiunge Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - e che non possiamo sacrificare un patrimonio di tipicità e qualità per una attività che presenta più ombre che luci. Naturalmente attendiamo di conoscere i dettagli ma intanto condividiamo i timori della gente di Monselice, delle famiglie, delle scuole. E non possiamo accettare compromessi che avranno delle conseguenze dirette anche sull’immagine di questo territorio. In passato abbiamo già perso irrimediabilmente intere campagne e intere coltivazioni per far spazio all’industria, alle grandi opere. Adesso è più che mai opportuno prendere coscienza che certe strade si rivelano dei vicoli chiusi. Fermiamoci prima che sia troppo tardi».

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