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Cronaca

La cometa di Rosetta è attiva: nel team anche l'università di Padova

Una scoperta eccezionale fatta grazie ad una macchina fotografica spaziale, Osiris, all'interno di una missione a cui l'ateneo patavino ha partecipato da protagonista. I primi risultati esposti a Goettingen

La cometa di Rosetta, Churyumov Gerasimenko, è attiva. Una scoperta eccezionale fatta grazie a Osiris, la “macchina fotografica” a bordo della missione spaziale europea "Rosetta", il bersaglio principale di questa impresa. I risultati sono stati discussi la scorsa settimana a Goettingen da un folto gruppo di scienziati del team internazionale di Osiris, in cui figurano in posizione preminente ricercatori dell'ateneo e dell’osservatorio astronomico di Padova.

LA "MACCHINA FOTOGRAFICA". Osiris è stata costruita anche grazie alla collaborazione con il centro di ateneo di studi e attività spaziali, Cisas, dell’università di Padova. Il contributo italiano  è sostenuto finanziariamente dalla agenzia spaziale italiana, con un contratto al Cisas, cui afferiscono ricercatori, dottorandi e laureandi di vari dipartimenti universitari e ricercatori dell’osservatorio astronomico di Padova dell’Inaf.     

 IL PROGETTO. Una serie di immagini prese a partire dal 24 marzo fino a oggi dimostra che il nucleo della cometa ha già sviluppato una chioma di polvere che si estende per oltre 1500 chilometri in direzione opposta al Sole. Osiris ha iniziato a osservare la cometa a partire dal 24 marzo. A fine luglio si troverà a poche decine di chilometri dal nucleo. A quel punto, la sonda entrerà in orbita attorno alla cometa e Osiris inizierà una dettagliatissima indagine della superficie nucleare e dell’ambiente circostante per tutto il seguente mese di agosto. L’indagine permetterà di identificare l’area dove far atterrare il modulo Philae verso l’11 di novembre. Saranno mesi intensissimi, tutto quello che farà Rosetta in quel periodo non è mai tentato prima da alcuna missione spaziale.

LA MISSIONE. Rosetta è una missione dell’agenzia spaziale europea Esa, a bordo della quale vi sono strumenti scientifici, come Osiris, forniti da vari consorzi europei. È la prima missione europea a aver sorvolato due asteroidi e ad essersi spinta fin verso l’orbita di Giove, oltre ad essere la prima missione in assoluto a mettersi in orbita attorno a una cometa e a depositare un lander sulla sua superficie.

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