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Cronaca

Bus dal sud per i 3548 candidati per un posto di infermiere a Padova

Il concorso pubblico indetto dall'Ulss 15 dell'Alta si terrà il 7 ottobre. Sui social network si organizzano pullman dal meridione per viaggi andata e ritorno in giornata tra i 50 e 60 euro per sostenere la prova

La carica dei 3548 candidati al concorso pubblico per l'assegnazione di un posto da infermiere all'interno dell'Ulss 15 dell'Alta padovana indetto per il prossimo 7 ottobre si sta trasformando in un business per chi, fiutato l'affare, ha deciso di promuovere, con tanto di gruppi social su Facebook, dei pullman che da varie zone del Sud "migrano" verso nord. Vere e proprie organizzazioni collaudate con volantini promozionali in cui si trovano i contatti dei referenti e coordinate bancarie per rifondere i costi del tour. Non solo Padova. Anche nell'Ulss 6 di Vicenza è stato indetto un concorso simile per il prossimo 30 settembre e la corsa ad acchiappare le orde di candidati (in questo caso 3375) che dovranno macinare chilometri per partecipare alla prova è la stessa. Il viaggio di andata e ritorno costa tra i 50 e 60 euro, con rientro in giornata.

"REGIONALIZZARE I CONCORSI". "È logico che i veneti siano arrabbiati - commenta il consigliere regionale leghista Nicola Finco - ma la soluzione è una sola: regionalizzare i concorsi, attribuendo maggior titolo a chi risiede sul territorio, esattamente come in Alto Adige. Vorrei poi capire se i candidati meridionali, destinatari da sempre di voti di laurea più generosi dei nostri, riescono a garantire ai pazienti degli ospedali vicentini e padovani una qualità di servizio di assoluta eccellenza, frutto di anni di studio in Atenei come quelli veneti. Torno a chiedere quindi – conclude Finco – di consentire agli Enti pubblici anche delle Regioni a Statuto ordinario, di tutelare i residenti sul territorio nelle graduatorie delle selezioni. Con 200mila disoccupati veneti, non possiamo più tollerare migrazioni da Campania, Basilicata, Puglia, di frotte di candidati che non ci garantiscono pari qualità nel servizio ma che vengono privilegiati alla luce di maggiori punteggi di laurea".

"PRIMA I VENETI". "Un meccanismo da cambiare in fretta - gli fa eco il governatore del Veneto Luca Zaia - perchè così si mortificano le aspirazioni di tanti nostri giovani, entusiasti e ben preparati, e le eccellenze umane che il territorio sa esprimere e che su quel territorio hanno diritto di lavorare, soprattutto in sanità, dove preparazione e professionalità del personale sono peculiarità del sistema sanitario e formativo del Veneto. Prima di altri, negli ospedali veneti devono poter lavorare i giovani veneti, se poi c’è posto per altri, ben vengano. Questi concorsi vanno regionalizzati, dando comunque la preminenza ai residenti. Non si capisce come questo lo possa fare Bolzano e non noi. Pongo ufficialmente la questione anche sui tavoli dei Parlamentari veneti e chiedo loro di adoperarsi in sede nazionale perché questo sacrosanto diritto a lavorare nella propria terra venga riconosciuto".

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