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Cronaca

Flormart, assegnati i premi del concorso internazionale di architettura del paesaggio

Per la I sezione ha vinto il team guidato dal professor Valerio Alberto Morabito con il "Progetto per il parco monte Lozzo Atestino". Mentre la II sezione, sui giardini temporanei, è andata al progetto "La forma del tempo" guidato dall'architetto Antonio Sarto

Mercoledì, giornata inaugurale della 67esima edizione di Flormart alla Fiera di Padova, sono stati assegnati i premi ai vincitori delle due sezioni della seconda edizione del concorso internazionale di architettura del paesaggio Flormart Garden Show, presieduto dall’architetto Giorgio Strappazzon, autore dell’ampliamento dell’orto Botanico di Padova con il “Giardino della Biodiversità”.

OBIETTIVO. Concorso che ha come obiettivo "sviluppare il tema del paesaggio ed il rapporto tra architettura e natura, stimolando un nuovo dibattito, a partire da soluzioni concrete, su un tema più che mai centrale nel disegno delle città del futuro".

UNISCAPE. La seconda edizione è stata organizzata in collaborazione con Uniscape, la rete delle 52 università europee che attuano la Convenzione europea del paesaggio, e ha registrato la partecipazione di importanti studi di architettura internazionali e giovani paesaggisti provenienti da tutta Italia. Il montepremi in palio era di 20mila euro.

INTERVENTO. La prima sezione era riservata a progetti di intervento a Lozzo Atestino, nel cuore dei Colli Euganei, per la riqualificazione della struttura industriale in fase di dismissione di Fischer Italia, main sponsor del concorso: tema caldo in Veneto e non solo, dove si riflette sul modo di riconvertire le aree industriali dismesse.

LOZZO. A vincerla con il "Progetto per il parco monte Lozzo Atestino. Paesaggi dell'arte e della percezione" è stato il team del professor Valerio Alberto Morabito, composto anche dagli architetti Debora Gallina, Stefania Condurso, Maria Teresa Nucera e il dottor Antonio Gabellini. "Il progetto - motiva la giuria - presenta un’attenta lettura della morfologia territoriale, sia naturale che antropica" ed è stato apprezzato per "la qualità del disegno e la capacità di identificare il valore paesaggistico dei luoghi individuando anche parte dei territori nei quali innescare il processo di trasformazione".

PODIO. Al secondo posto si è classificato il team degli architetti Nadir Mognato e Tommaso Osti. Al terzo posto, a pari merito, il team dell’architetto Elena Antoniolli, il team dell’architetto Nicola Ferrara e il team dell’architetto Antonio Sarto.

GIARDINI TEMPORANEI. La seconda sezione era dedicata invece a progetti di giardini temporanei, un’occasione per valorizzare il ruolo centrale del verde privato, accanto a quello del verde pubblico, come elemento di riqualificazione urbanistica ed estetica della città, e come strumento per rispondere ai gravi problemi di inquinamento dei contesti urbani.

VINCITORE. Ad avere la meglio fra i dieci finalisti è stato il progetto “La forma del tempo” del team guidato dall’architetto Antonio Sarto (composto dagli architetti Giorgia Saini, Prosdocimo Terrassan e Salvatore Gentile, dal dottor Luigi Favero e dallo scultore Elio Armano; azienda partner: Clea Sc), che ha rappresentato "il paesaggio euganeo con materia, forma e concretezza".

PREMI. Al secondo posto, a pari merito, si sono classificati il progetto “Entanglement” del paesaggista Emanuele Penna e “Orto pallet” dell’architetto Martina Ferrari. Terzo premio al progetto “Giardino sociale: concept "Orto di Città - Padova" dell’architetto Roberto Pescarollo.

GIURIA. A giudicare le diverse proposte è stata la giuria presieduta dall’architetto Giorgio Strappazzon, affiancato dal dottor Paolo Botton, assessore al verde del comune di Padova, l’architetto Giuseppe Cappochin, presidente consiglio nazionale Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, il professor Manuel Palerm Salazar, presidente di Uniscape, il professor Michelangelo Savino, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’università di Padova, l’architetto Novella Cappelletti, direttore della rivista Paysage Topscape e la professoressa Lucia Bortolini, docente di Manutenzione delle aree verdi dell’università di Padova.

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