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Cronaca

Gli immobili dei broker passano allo Stato, confisca da 300mila euro dopo l'evasione milionaria

La guardia di finanza ha confiscato ville e terreni al termine dell'operazione Uanes che aveva portato all'arresto dei membri di un'associazione a delinquere. Hanno aiutato duecento evasori a frodare il Fisco riciclando all'estero i proventi delle loro operazioni illecite

Dopo gli arresti e il sequestro dei beni, scatta la confisca. Nuovo capitolo nell'operazione Uanes, che lo scorso anno ha visto arrestare sei persone nell'ambito di un giro di riciclaggio internazionale tra Italia, Svizzera, Est Europa ed Emirati Arabi.

Gli immobili confiscati

La guardia di finanza di Padova ha eseguito la confisca di un appartamento, una villetta e un terreno edificabile a Trescore Balneario, oltre a tre terreni agricoli di Cenate Sotto, tutti nella Bergamasca. Valore totale degli immobili 300mila euro. I beni (già sotto sequestro) sono stati acquisiti dallo Stato per sopperire parte dei proventi evasi dall'associazione a delinquere incentrata sui broker M.R.S., 53enne italiano residente in Svizzera, e sul 59enne elvetico A.D.

Broker per il riciclaggio

I due, condannati rispettivamente a due anni e nove mesi e a tre anni e mezzo dopo il patteggiamento, avevano messo in piedi un sistema per aiutare duecento evasori italiani a riciclare all'estero i proventi delle loro attività illecite. Gli evasori, procacciati dal 59enne, si rivolgevano alla coppia per poter riportare in Italia "ripuliti" i soldi ottenuti evadendo il Fisco con le loro società.

Evasioni milionarie

M.R.S. e A.D. aprivano per gli evasori conti correnti in Croazia e Repubblica Slovacca, facendovi transitare il denaro sporco. Il passaggio succesivo avveniva a Dubai, attraverso altri membri compiacenti. Questi ultimi emettevano fatture false attraverso le loro ditte con sede negli Emirati, per giustificare il trasferimento del denaro dai conti dell'Est ai loro a Dubai. Lì venivano prelevati i contanti "ripuliti" e inviati in Svizzera con un corriere specializzato. Nel paese elvetico il 59enne se ne appropriava e, trattenendo una provvigione, li restituiva agli evasori che potevano così fari rientrare in Italia. Un giochetto che ha portato al riciclaggio di almeno 120 milioni di euro, fino all'arresto dei sei membri dell'organizzazione al termine delle indagini coordiante dalla procura di Padova.

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