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Consiglio comunale: dopo la bagarre passa la mozione di condanna per gli scontri in piazza

La discussione tra maggioranza e opposizione si è protratta fino a tarda sera quando è stata approvata la proposta presentata dalla consigliera Silvia Giralucci

Clima rovente in consiglio comunale mercoledì sera dove si discutevano le mozioni di minoranza e maggioranza sugli scontri avvenuti in piazza delle Erbe il 17 luglio scorso tra i militanti del centro sociale Pedro e le forze dell’ordine.

LE MOZIONI. Le due proposte sono state discusse poco dopo le 22. Da una parte c’era quella presentata dal consigliere di minoranza Mattoe Cavatton per la condanna dei fatti accaduti, dall’altra quella presentata dalla consigliera di maggioranza Silvia Giralucci su analogo tema. Il 17 luglio un corteo non autorizzato di “anti-fascisti” si voleva dirigere verso la prefettura dov’era in corso un sit-in di protesta di Forza Nuova e del Veneto Front Skinheads. All’altezza di piazza delle Erbe i manifestati si sono trovati lo sbarramento delle forze dell’ordine, che con una carica li hanno dispersi. Due gli arrestati, cinque agenti sono finiti in ospedale per le lesioni riportate e per lo scoppio di alcune bombe carta.

LA MAGGIORANZA. La discussione è proseguita per quasi un’ora e ha visto l’intervento di diversi consiglieri con scambi di accuse reciproche. Alla fine è stata bocciata la mozione presentata dall’opposizione che ha trovato il parere contrario di tutti i membri della maggioranza. Passata invece quella presentata da Silvia Giralucci e dal suo gruppo con 19 voti favorevoli. L’opposizione non ha votato.

OFFESE. E prima delle votazioni tante le polemiche scoppiate sull’infelice uscita del vice sindaco Arturo Lorenzioni che intervenendo ha parlato di una “minoranza minorata”. La cosa ha indignato l’opposizione che ha seguito Bitonci fuori dall’aula per un comizio improvvisato con i tanti cittadini suoi sostenitori rimasti all’esterno. Lorenzioni si è giustificato, spiegando che: “non era un aggettivo rivolto a una persona, ma a una rappresentanza decimata. Nulla verso le persone ma verso il loro modo di comportarsi in aula".

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