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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

West Nile, infezione da puntura di zanzare: tre i casi nella provincia di Padova

Nell'ultima settimana si sono manifestati nei comuni di Albignasego, Santa Giustina in Colle e Gazzo Padovano. Ecco tutto il vademecum per prevenire eventuali infezioni

Tre sono in casa accertati di infezione da West Nile Virus trasmesse da zanzare rilevate in provincia di Padova dall’Ulss 6 euganea. I comuni coinvolti sono quelli di Albignasego, Santa Giustina in Colle e Gazzo Padovano. Nessuna delle persone coinvolte avrebbe mai fatto viaggi lontano dalla propria residenza.

La ricerca

La ricerca del virus fa parte della sorveglianza entomologica predisposta dalla Regione Veneto in collaborazione con l’istituto Zooprofilattico delle Venezie. Servono una serie di accorgimenti per prevenire eventuali contagi: il corretto utilizzo di repellenti quando si sta all’aria aperta, zanzariere alle finestre, insetticidi ambientali. Per ridurre la popolazione di zanzare è necessaria: una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti ed evitare ogni occasione di acqua stagnante in recipienti, sottovasi, orti.

Il virus

La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile, un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa (segnalato dal 1958), Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri veicoli di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus colpisce anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

I sintomi

Il WNV è asintomatico circa nell’80% dei casi. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più seri si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

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